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USA: Meta accusato di creare dipendenza tra gli adolescenti

Martina Pedretti | 25 Ottobre 2023

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Negli USA è stata avviata un’azione legale contro Meta, con l’accusa di creare dipendenza tra i giovani, minando alla loro salute mentale

Gli USA fanno causa a Meta, accuse per tutelare dei giovani

Diversi stati degli USA hanno avviato un’azione legale contro Meta, accusandola di utilizzare processi che creano dipendenza per attirare i giovani utenti sulle loro app.

Infatti i procuratori generali di 33 stati hanno intentato una causa federale contro Meta nel distretto settentrionale della California. Altri nove procuratori generali stanno presentando istanza nei propri stati. Questo si legge nel un comunicato stampa dell’ufficio del procuratore generale di New York Letitia James. Oltre a New York e California, gli stati che hanno aperto le loro cause includono Colorado, Louisiana, Nebraska, Carolina del Sud, Washington e Wisconsin.

L’accusa è che Meta progetti deliberatamente i suoi algoritmi, avvisi e notifiche al fine di mantenere i giovani utenti nelle sue app più a lungo e di farli tornare ripetutamente.

Inoltre, i vari documenti sostengono anche che le funzionalità all’interno delle piattaforme di Meta hanno un impatto negativo sulla salute mentale degli adolescenti. L’azienda è anche accusata di violare il Children’s Online Privacy Protection Act (COPPA), che vieta la raccolta di dati personali di utenti sotto i 13 anni.

Gli stati degli USA stanno cercando di porre fine a tali pratiche, chiedendo allo stesso tempo sanzioni e risarcimenti adeguati. A seconda di come verrà gestito il caso, potrebbe trattarsi di un grosso problema per Meta, se non saprà provare che opera nel rispetto della legge e dispone di varie misure di salvaguardia per proteggere gli utenti più giovani.

Negli ultimi tempi si sta sviluppando una crescente gamma di studi accademici che sottolineano gli impatti negativi dell’uso dei social media. Questi studi sicuramente saranno a sostegno dell’accusa dei procuratori generali dei vari stati.

L’esito di questa vicenda potrebbe comportare il divieto per gli utenti più giovani di app come Facebook e Instagram? Potrebbe eliminare l’uso degli algoritmi o obbligare le piattaforme a fornire un opt-out algoritmico, come avviene ora nell’UE? Quest’ultima ipotesi è più probabile, anche se il dibattito giuridico potrebbe andare avanti ancora per qualche tempo.