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WhatsApp fornirà maggiori informazioni sulla privacy

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WhatsApp fornirà maggiori informazioni sulla privacy

Andrea Sanna | 6 Marzo 2023

WhatsApp

Dopo un lungo dialogo, WhatsApp ha deciso che fornirà tutte le informazioni sulla privacy. Scopriamo i dettagli

WhatsApp ha avuto la possibilità di dialogare con le autorità di protezione dei consumatori e con la CPC Network (la Commissione Europea). La piattaforma ha fatto sapere di essere trasparente sulle diverse modifiche dei termini del servizio. L’idea è quella di semplificare la scelta da parte degli utenti, spiegandone le conseguenze.

I termini di servizio e l’informativa sulla privacy su WhatsApp sono cambiate nel 2021. A fine gennaio 2022 la CPC Network ha voluto delle delucidazioni da parte dell’azienda. Questo perché sono emerse delle perplessità sul modo di comunicare le novità agli utenti. Le informazioni fornite non hanno convinto la Commissione Europea. Questi hanno così inviato una seconda lettera a giugno 2022, in cui veniva riportata una scadenza ben precisa da rispettare (entro il mese di luglio 2022).

Adesso sembrano esserci delle novità. La Commissione Europea ha di fatto pubblicato le promesse fatte da WhatsApp. A ogni futura modifica, infatti, ogni utente riceverà una spiegazione e come potrebbe incidere sui loro diritti. C’è anche la possibilità di rifiutare i termini di servizio, con una visibilità identica alla possibilità di accettarla. Il tutto eviterà i “dark pattern”.

Le notifiche ricevute potranno essere ignorate, questo è ciò che assicura WhatsApp. Ma non solo, perché anche la revisione degli aggiornamenti potrà essere tardata. Verrà rispettata in ogni caso la scelta degli utenti. C’è da dire però che la CPC Network da lontano monitorerà la situazione e l’impegno preso. Nel caso in cui l’azienda non dovesse rispettare una di queste regole, subirà una sanzione.

Altra cosa importante che WhatsApp ha voluto far sapere e confermato riguarda la condivisione dei dati. La piattaforma ha fatto sapere che non condivide nessun dato personale con terze parti o altri servizi Meta per scopi pubblicitari. Vedremo dunque cosa succederà da qui in avanti.

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