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WhatsApp chattare piattaforme diverse

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WhatsApp presto permetterà di chattare tra piattaforme diverse

Martina Pedretti | 11 Settembre 2023

WhatsApp

Su WhatsApp è in arrivo lo strumento che permetterà di chattare tra piattaforme diverse: ecco il supporto alle altre app di messaggistica

WhatsApp: arriva il supporto alle chat di terze parti

Un aggiornamento beta di WhatsApp per Android uscito nelle ultime ore ha aperto le porte a una nuova frontiera della messaggistica. Sembra infatti che l’app presto permetterà di chattare con altre piattaforme.

Infatti all’interno della beta è comparsa una nuova schermata che parla di Chat di terze parti, come riporta WABetaInfo. Per ora, secondo il sito, la pagina non è né funzionale né accessibile agli utenti. Tuttavia sembra essere il primo passo per aprire l’app di Meta al mondo della compatibilità multipiattaforma.

La beta arriva pochi giorni dopo che la Commissione Europea ha confermato che Meta, proprietario di WhatsApp, soddisfa la definizione di “gatekeeper” ai sensi del Digital Markets Act (DMA) dell’UE. Il documento richiede che software di comunicazione come WhatsApp interagiscano con app di messaggistica di terze parti entro marzo 2024.

Per il momento non sappiamo altro riguardo le Chat di terze parti di WhatsApp, in quanto non è possibile andare oltre la pagina pubblicata da WABetaInfo. Sappiamo solo che l’app è attualmente al lavoro su questo strumento, per adeguarsi al DMA con l’interoperabilità multi-piattaforma. Nei prossimi sei mesi Meta dovrà obbligatoriamente rendere operativa questa funzione.

Con questa novità si potrà chattare con un utente WhatsApp anche senza avere un account WhatsApp. Quindi utenti di altre piattaforme potranno inviare messaggi a chi usa WhatsApp e viceversa.

L’obiettivo del DMA, secondo le FAQ della Commissione Europea sulla legge, è quello di imporre alle app di messaggistica di interagire tra loro. Sia Meta che Microsoft stanno pianificando i propri app store mobili in risposta al DMA. La Commissione Europea sta indagando se iMessage di Apple e il motore di ricerca Bing di Microsoft, il browser Edge e il servizio pubblicitario soddisfano o meno i requisiti del nuovo regolamento.