Nel 1982 E.T. spopola al cinema. Il film di Steven Spielberg è un successo al botteghino. Contestualmente, arriva il videogioco ufficiale per Atari 2600. Sarà un flop totale. Per tanti appassionati è il peggior videogioco di sempre…
La trama del gioco
Sviluppato da Howard Scott Warshaw, E.T. ha, come modalità di gioco, un singolo giocatore che, ovviamente, indossa i panni del tenero extra-terrestre. Il suo obiettivo? Recuperare le tre parti del magico telefonare per fare ritorno a casa. Nella sua missione, deve stare attento a non farsi “beccare” da uno scienziato e un agente FBI. Completata la missione, si riparte da zero senza nessun cambiamento o innalzamento del livello di difficoltà.
Frettoloso e scadente
Il vero problema di E.T. è che, onestamente, è un gioco mal realizzato. In primis, Howard Scott Warshaw, per non sforare con le tempistiche, ha avuto solo una manciata di settimane per produrlo (partendo da zero). Con così poco tempo a disposizione, è chiaro che il risultato non potesse essere straordinario.
Inoltre, c’era la certezza che sarebbe bastato il nome E.T. per farlo volare nelle vendite. In effetti, al momento del lancio, il titolo ha avuto anche un buon riscontro ma, dopo averci giocato, in tanti hanno iniziato a parlarne male, contribuendo al flop del titolo (prodotto in milioni di copie).
La leggenda metropolitana
C’è anche una leggenda metropolitana che riguarda E.T. dell’Atari. Si narra che, a causa delle scarsissime vendite, milioni di copie del gioco sono state abbandonate in una discarica a Alamogordo, in New Messico. In realtà, è vero che l’Atari mandò a distruggere molte copie del gioco ma insieme ad altro materiale. La leggenda metropolitana ha contribuito a fare di E.T. the extraterrestrial il gioco peggiore di sempre! E dire che il film era tanto cool…