TikTok prepara una versione solo per gli USA: la svolta della saga americana
C’è un’altra piega nella lunga, complessa e spesso surreale saga che coinvolge TikTok e il governo degli USA. Secondo un nuovo rapporto, TikTok starebbe sviluppando una versione separata e riservata dell’app solo per il mercato americano, nel tentativo di soddisfare le richieste previste dal Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act.
Il progetto, attualmente conosciuto internamente con il nome in codice “M2”, rappresenterebbe una versione scorporata dell’app principale, pensata per essere conforme alle leggi statunitensi che limitano la proprietà straniera e richiedono un maggiore controllo sui dati e sugli algoritmi.
Il rilascio di M2 sarebbe previsto per l’inizio di settembre 2025, mentre gli utenti americani avranno tempo fino a marzo 2026 per effettuare il passaggio obbligatorio alla nuova piattaforma. In altre parole, se TikTok vorrà restare operativo negli USA, dovrà diventare un’app “americana”, almeno in superficie.
Il nodo centrale della questione resta il solito: l’algoritmo di TikTok, il vero motore che rende l’app così coinvolgente. Il governo cinese ha più volte ribadito la sua contrarietà a qualsiasi vendita dell’algoritmo stesso, ritenuto un asset strategico. Proprio per questo, la nuova app americana potrebbe funzionare senza accesso completo all’algoritmo originale, o con una sua versione modificata.
Questa separazione, seppur forzata, potrebbe rappresentare un compromesso accettabile per tutte le parti: ByteDance manterrebbe il controllo globale dell’app (fuori dagli USA), mentre un partner americano potrebbe gestire la versione “locale”, garantendo maggiore supervisione sul codice e sui dati degli utenti statunitensi.
Una soluzione o un problema?
Ma c’è un rischio: privare TikTok del suo algoritmo o modificarlo troppo potrebbe indebolire l’app, rendendola meno accattivante. L’efficacia del feed “Per Te”, noto per la sua capacità di trattenere gli utenti, è ciò che ha reso TikTok un fenomeno globale. Se questa componente dovesse essere alterata o “americanizzata”, potrebbe cambiare radicalmente l’esperienza utente.
Allo stesso tempo, questo approccio potrebbe evitare lo scenario peggiore: il ban completo di TikTok negli USA. Con il tempo che stringe e la scadenza fissata per settembre 2025, la creazione di M2 potrebbe rappresentare un’uscita diplomatica da una crisi che dura ormai da anni.
Trump, la vendita e il countdown
La notizia arriva in un momento cruciale. L’ex presidente Donald Trump ha recentemente annunciato di aver individuato un potenziale acquirente per TikTok USA, un gruppo formato da “persone molto ricche”, come da sua definizione. Trump ha rinviato la svendita forzata già tre volte, ma ora sembra deciso a procedere prima della scadenza ufficiale dell’ordine esecutivo.
Il fatto che TikTok stia già sviluppando una versione alternativa dell’app, con un timing perfettamente allineato con la fine dell’ultima proroga concessa da Trump, suggerisce che ci sia già un accordo dietro le quinte. Un accordo che, se tutto va come previsto, permetterà a TikTok di rimanere accessibile negli USA, anche se in una forma nuova.
Ma tutto dipenderà da un’unica domanda: riuscirà la versione americana di TikTok a essere altrettanto potente, coinvolgente e virale quanto quella globale? Se sì, allora il compromesso potrebbe rivelarsi un successo. In caso contrario, potrebbe trasformarsi in una copia sbiadita, poco attrattiva, e destinata al flop.