TikTok smentisce lo sviluppo di un’app separata per gli USA
Negli ultimi giorni, TikTok è finita nuovamente sotto i riflettori a causa di un’indiscrezione che, se confermata, avrebbe rappresentato una svolta strategica per il futuro della piattaforma negli USA. Secondo quanto riportato inizialmente da Reuters, il social cinese starebbe sviluppando una versione autonoma dell’app, riservata esclusivamente al mercato statunitense, con un algoritmo e un’infrastruttura dati separati da quella globale. Tuttavia il social ha smentito che ci sia qualcosa di simile in cantiere.
Il presunto progetto, nome in codice “M2”, avrebbe rappresentato una mossa mirata a soddisfare le richieste di Washington, che da tempo esercita pressioni per un’uscita dell’app dal controllo della cinese ByteDance.
A distanza di tre giorni dalla pubblicazione del report, TikTok ha risposto ufficialmente con una breve dichiarazione: “L’articolo pubblicato di recente da Reuters, basato su fonti anonime e non informate, è fattualmente inaccurato.”
Una smentita secca, ma priva di dettagli. TikTok non ha chiarito se l’intero articolo sia falso o se solo alcuni elementi siano imprecisi. Non ha negato esplicitamente l’esistenza di “M2”, né ha confermato o smentito lo sviluppo di un’app separata per gli Stati Uniti. Un atteggiamento che lascia spazio a interpretazioni e speculazioni.
Secondo le fonti interne citate da Reuters, TikTok starebbe lavorando a una replica localizzata del proprio codice sorgente. Questo includerebbe un algoritmo rivisitato, al fine di garantire un’autonomia totale dei dati e delle operazioni negli USA. Una misura che avrebbe lo scopo di aggirare il rischio di ban e di rispondere alle preoccupazioni del governo americano sulla protezione dei dati personali.
La tempistica della replica, piuttosto tardiva, solleva ulteriori dubbi. Perché TikTok ha atteso tre giorni per smentire?
Al momento, resta il dubbio: TikTok sta davvero lavorando a una versione americana della sua app, oppure no? La risposta, per ora, resta nel limbo. La dichiarazione dell’azienda sembra più un modo per prendere tempo che un chiarimento reale. La strategia di comunicazione potrebbe essere dettata da motivazioni legali o negoziali. Il tutto considerando che la scadenza imposta per la vendita delle attività statunitensi è ormai vicina.
Con il conto alla rovescia per la possibile cessione (o chiusura) di TikTok negli USA che continua, è probabile che nelle prossime settimane emergeranno nuove informazioni. Se davvero esiste un progetto simile, lo sapremo presto.