Meta presenta “Vibes”: un feed di video generati dall’IA. Ma chi li vuole davvero?
Meta ha appena lanciato Vibes, un nuovo esperimento che porta al centro dell’esperienza utente i videoclip interamente generati dall’intelligenza artificiale. L’idea è semplice: uno scorrimento in stile TikTok o Reels, dove le clip non provengono da persone reali ma da prompt testuali inseriti dagli utenti nell’app Meta AI.
Come funziona Vibes
All’interno della piattaforma è possibile:
- creare video da zero,
- modificare o remixare contenuti già pubblicati,
- aggiungere musica, immagini e filtri stilistici,
- condividere facilmente i risultati anche su Instagram e Facebook.
L’app Meta AI diventa quindi un hub unico: da qui non solo si accede a Vibes, ma si trovano anche gli altri progetti legati all’IA dell’azienda, compresi gli occhiali intelligenti.
Il problema della qualità
Lato tecnico, i video risultano spesso strani, incompleti e un po’ inquietanti, con dettagli che non tornano e quel tipico effetto “Uncanny Valley”. Alcuni creator talentuosi riescono a produrre esperimenti interessanti, ma per la maggior parte degli utenti si tratta di contenuti poco originali, impersonali e facili da sfornare.
Meta sembra convinta che la semplicità di produzione sia un vantaggio. Il rischio, però, è che il feed venga invaso da spam, remix raffazzonati e materiale discutibile: dalle solite clip assurde di animali parlanti, fino a potenziali fake credibili di attacchi terroristici, UFO o politici intenti a litigare.
Perché farlo?
La domanda rimane: a chi serve davvero un feed infinito di IA casuale?
Non si tratta di esperienze vissute, non favoriscono la socialità, e spesso generano un senso di disagio più che di intrattenimento.
Meta comunque ci crede: Mark Zuckerberg ha già mostrato alcune delle sue clip preferite e l’azienda ha persino stretto una partnership con MidJourney per alzare la qualità dei video generativi. Forse, col tempo, i risultati saranno più realistici.
Ma resta un dubbio di fondo: non rischia di essere solo un altro contenitore di “roba finta”, utile più a dimostrare le capacità tecniche dell’IA che a generare vero valore per gli utenti?