Linux

Come sviluppare applicazioni Web con l’Open Source

| 16 Giugno 2014

Google Internet Linux Servizi Web Social Software

BlueGriffon Questa potrebbe essere la scelta migliore per chi ha intenzione di sfruttare tutte le potenzialità  della versione 5 del […]

BlueGriffon

Questa potrebbe essere la scelta migliore per chi ha intenzione di sfruttare tutte le potenzialità  della versione 5 del linguaggio Html. Anche negli altri casi, ovvero quando Html5 non serve, questo software è una buona soluzione per chiunque voglia scrivere o aggiornare pagine Web (comprese quelle inizialmente create con altri programmi) rispettando i più recenti standard aperti del Web, ma senza doverseli studiare a fondo.

In pratica, lavorare con BlueGriffon potrebbe richiedere un po’ di tempo per ambientarsi ma è un buon investimento se si vogliono realizzare pagine efficienti, piacevoli e compatibili con tutti i browser. Un apposito menu a tendina contiene tutti gli elementi Html5, mentre finestre di dialogo separate facilitano la configurazione degli elementi di un modulo. La scelta e l’applicazione dei font Open Source di Google, o di quelli del portale FontSquirrel avvengono in un’apposita scheda, senza scrivere alcun codice.

Bastano pochi clic per estrarre fotogrammi da un video e usarli come immagini o insegne di un sito. C’è un editor integrato per disegnare e incorporare grafici vettoriali nei documenti e se questi ultimi sono in Html4, che non supporta nativamente quei formati, nessun problema! BlueGriffon inserirà  automaticamente il codice JavaScript per far caricare ai browser degli utenti i plugin necessari.
Le tabelle (quando servono davvero e non si dovrebbero invece usare i fogli di stile) sono dimensionabili con grande accuratezza tramite i righelli orizzontale e verticale dell’interfaccia grafica. Come per i moduli, anche qui per aggiungere righe o colonne o altri elementi, basta un clic.

Passando ai fogli di stile delle pagine Web, anche qui non serve conoscerne lo standard Css (Cascading Style Sheet) per servirsene. Ci pensa l’apposita scheda “Proprietà  di stile” ad automatizzare l’applicazione dello stile prescelto a tutte le pagine di un sito. Altre funzioni di BlueGriffon, più o meno invisibili ai suoi utenti, si occupano di creare le varianti di uno stesso foglio necessarie per diversi browser o diversi media (schermi o stampa). Paradossalmente, si potrebbe dire che il maggior problema dell’uso di Css in BlueGriffon è che è talmente semplice che è facile strafare. Per ottenere i bordi grafici e il testo inclinato della figura qui sotto, tanto sofisticati tecnicamente quanto poco pratici e di dubbio valore estetico, bastano infatti pochi clic.

03_bluegriffon

L’ultima cosa da dire su BlueGriffon è che le sue già  notevoli capacità  si possono notevolmente aumentare con decine di plugin, anche se molti di questi ultimi sono a pagamento. La scelta va da un editor Css a uno per formule (compatibile con le macro LaTeX) e a un Mobile Viewer. Quest’ultimo mostra in anteprima come apparirà  il sito che si sta creando in uno qualsiasi delle migliaia di smartphone e tablet presenti nel suo database.

Continua a leggere nella pagina seguente

< Indietro Successivo >