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Dario Orlandi | 4 Maggio 2016

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I produttori dei sistemi operativi hanno rinunciato ormai da tempo all’illusione di potervi integrare tutti gli strumenti necessari ai loro […]

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I produttori dei sistemi operativi hanno rinunciato ormai da tempo all’illusione di potervi integrare tutti gli strumenti necessari ai loro clienti: oggi più che mai, grazie alla diffusione di Internet, è più importante fornire una base solida, stabile e ben funzionante, e lasciare all’utente il compito di scegliere gli strumenti da installare e utilizzare per il lavoro e lo svago quotidiano. Ma per scovare i software più potenti, intuitivi e adatti alle proprie abitudini di lavoro serve tempo e buona volontà : bisogna provare diverse soluzioni, valutarne pro e contro e mettere a repentaglio la stabilità  del computer. Installare e disinstallare molti software, infatti, è ancora oggi un’abitudine piuttosto rischiosa, che può minare la stabilità  di Windows o comprometterne le prestazioni. Per questo articolo abbiamo provato decine e decine di software, scartandone molti alla ricerca dei migliori strumenti e programmi gratuiti per coprire le esigenze più comuni. 

di Dario Orlandi

ICON_EDICOLASe si concentra l’attenzione solo sul processo di selezione e installazione del software, Windows è rimasto quasi fermo negli ultimi vent’anni. L’unica differenza sostanziale è un dato esterno: la diffusione di Internet, infatti, ha reso il reperimento dei programmi, specialmente quelli gratuiti, più semplice e rapido rispetto al passato. Ma l’onere dell’individuazione, della selezione e dell’installazione dei software è tutto sulle spalle dell’utente, che deve procurarsi l’installer, avviarlo e poi (nella grande maggioranza dei casi) seguire la procedura guidata di setup.

Questa impostazione ha il vantaggio di garantire agli sviluppatori e agli utenti la massima libertà : si può distribuire, installare e utilizzare qualsiasi software, anche realizzato in casa, senza preoccuparsi di doverlo integrare in sistemi di distribuzione più complessi. Eccettuato questo aspetto, però, il meccanismo scelto da Windows è ormai obsoleto e farraginoso da tutti i punti di vista. L’utente è lasciato da solo nel processo di selezione, e gli sviluppatori devono curare tutti i dettagli relativi all’installazione, alla disinstallazione e soprattutto all’aggiornamento del software, un fattore sempre più cruciale per garantire la sicurezza del sistema.

Servirebbe un’interfaccia capace di rendere più semplici e rapide la scoperta, la selezione e l’installazione dei software: da questo punto di vista gli utenti di Linux e, in misura minore, di Mac OS X sono avvantaggiati rispetto a chi lavora con Windows. Il sistema operativo Microsoft, infatti, non integra un packet manager in stile Linux, e non offre neppure uno store completo: quello di Windows, infatti, è dedicato in gran parte alle App Modern/Universal, ed esclude quasi del tutto i tradizionali software per l’ambiente desktop. Chi vuole scovare gli strumenti migliori per svolgere compiti specifici deve prepararsi a lunghe ricerche su Internet, o ricorrere al passaparola. È un problema particolarmente sentito da chi si è affacciato da poco al mondo di Windows, e non ne conosce ancora tutti i segreti, oppure da chi proviene da altri ambienti e ha deciso di passare al sistema operativo Microsoft. Ma anche gli utenti più esperti potranno trovare nelle prossime pagine qualche sorpresa: proprio per le difficoltà  insite nella ricerca dei software migliori, molti utenti rimangono fedeli a quelli che conoscono già , e non continuano a provare le ultime novità , che magari invece possono rivelarsi più potenti ed efficaci. (…)

Trovi l’articolo completo su PC Professionale di maggio 2016