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Browser Web, nuove funzioni

Dario Orlandi | 1 Marzo 2018

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Chi naviga in Internet utilizza un browser Web per accedere alle informazioni e ai servizi presenti nella Rete; ma l’esperienza d’uso non è sempre uguale. Ogni software offre funzioni diverse, che possono essere ampliate e personalizzate: scopriamo le funzioni integrate offerte dai principali browser Web e gli strumenti aggiuntivi più utili.

C’è stata un’epoca in cui gli sviluppatori dei software di navigazione su Internet seguivano la filosofia del “più è meglio”: continuavano ad aggiungere ai loro prodotti nuove funzioni e strumenti, non necessariamente legati alla navigazione su Internet. Client di posta elettronica, strumenti di messaggistica in tempo reale e addirittura editor per le pagine Html facevano parte della dotazione di default, ma erano utilizzati soltanto da una ristretta minoranza. Per fortuna quel periodo è ormai lontano: oggi le aziende (e le comunità di sviluppatori) che producono i principali browser Web focalizzano le energie nella realizzazione di applicazioni stabili, veloci e possibilmente conformi agli standard Web, per garantire ai loro utenti innanzi tutto un’esperienza di navigazione consistente e affidabile.

La personalizzazione è affidata alle estensioni (o agli strumenti aggiuntivi, a seconda delle implementazioni), piccoli strumenti software spesso realizzati da sviluppatori terzi che migliorano l’interfaccia utente, semplificano l’interazione con altri strumenti e servizi, automatizzano i compiti più noiosi e altro ancora. L’Anniversary Update di Windows 10, distribuito nell’estate del 2016, ha portato in dote una versione aggiornata del browser di default, Edge: la novità più importante è stata l’apertura alle estensioni, che di fatto ha sancito la fine della fase beta del browser; Edge era finalmente pronto per confrontarsi con i giganti del settore (Google Chrome innanzitutto) senza essere sconfitto in partenza. Con il supporto delle estensioni da parte di Edge, tutti i principali browser per computer sono tornati a offrire un’architettura modulare, capace di accettare questi strumenti aggiuntivi; in molti casi propongono addirittura un ambiente di sviluppo in gran parte compatibile, che rende piuttosto semplice creare estensioni cross browser, installabili cioè all’interno di programmi diversi.

Ancor più recente è la rivoluzione intrapresa da Firefox, che con la versione 57 (rilasciata lo scorso novembre) ha abbandonato la tradizionale architettura di estensione basata su Xpcom e Xul, per sostituirla con una nuova Api chiamata WebExtensions, in gran parte compatibile con il modello implementato da Chrome, Opera e Vivaldi. Queste novità, di cui parleremo più in dettaglio nelle prossime pagine, testimoniano una vitalità insospettabile in un segmento ormai maturo, come quello dei browser Web. Nonostante le funzioni di questi programmi siano in gran parte sovrapponibili, la competizione rimane serrata e grandi aziende (tra cui Microsoft, Google e – in misura minore – Apple) stanno compiendo ogni sforzo per garantirsi una posizione di rilievo in questo mercato. Le motivazioni sono molteplici, ma un fattore rilevante è il controllo sugli strumenti che veicolano tutti i servizi Web: per Google e per Microsoft, ad esempio, è cruciale poter offrire un browser capace di garantire un accesso senza problemi (e con le massime prestazioni) a tutti i prodotti basati sul Web realizzati dall’azienda stessa.

I servizi Web based sono cresciuti moltissimo negli ultimi anni, arrivando a rivaleggiare con le applicazioni native per efficacia o semplice praticità d’uso: anche se l’interfaccia Web di Gmail non è paragonabile a un client di posta elettronica nativo, come per esempio Outlook o Thunderbird, le funzioni offerte sono comunque più che sufficienti per soddisfare le esigenze di un’ampia fascia di utenti, tanto che i client email sono oggi utilizzati quasi esclusivamente in ambito professionale, da coloro che hanno esigenze di comunicazioni ben oltre la norma. Considerazioni simili valgono per un’ampia varietà di casi: i servizi di streaming audio e video, per esempio, stanno soppiantando i tradizionali player multimediali e le suite per l’ufficio online rappresentano ormai un’alternativa credibile ai classici software di office automation, quantomeno per svolgere i compiti più semplici.

Questa tendenza rende la posizione dei browser ogni giorno più centrale: questo software è la porta d’accesso a un mondo di applicazioni e servizi sempre più ampio e più rilevante, tanto da appiattire le differenze tra i vari ambienti desktop. Chi usa prevalentemente Gmail o Office online può muoversi tra Windows, Mac o Linux quasi senza accorgersene. Viceversa, le prestazioni del browser e la capacità di supportare le più recenti innovazioni nell’ambito delle tecnologie legate al Web diventano aspetti cruciali.

Gli sviluppatori hanno quindi concentrato l’attenzione sull’ottimizzazione dei motori di rendering, sulle performance degli interpreti per i linguaggi di scripting lato client e sulla robustezza generale del software, che dev’essere capace di gestire in modo ordinato anche codice mal programmato o addirittura script realizzati con intenti aggressivi. (… continuate a leggere sul numero 324 di PC Professionale)