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editoria a pagamento

Magazine

Pagare per scrivere

Federico Vergari | 1 Marzo 2018

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Siamo un popolo di santi, di navigatori, di commissari tecnici della nazionale di calcio e anche di scrittori. In tanti abbiamo un libro nascosto in fondo a un cassetto e spesso pur di vederlo pubblicato (e dire che abbiamo scritto un libro) siamo davvero disposti a fare qualsiasi cosa. Anche a pagare di tasca nostra.

Editoria a pagamento: un sistema con dei limiti. Vedere il proprio libro pubblicato per alcune persone può arrivare a costare anche svariate migliaia di euro. E nonostante ciò in molti sono disposti a tanto, lasciandosi cadere nella tentazione dell’editoria a pagamento pur di avere un giorno la possibilità di pronunciare ad amici e conoscenti la fatidica frase: ho scritto un libro. Non sono invece in molti a sapere che spesso gli editori che fanno editoria a pagamento non chiedono all’autore di pagare per il servizio di stampa e di rilegatura, ma di acquistare tutte le copie del libro che verranno stampate.

Questo significa che editore e autore concordano una cifra in cambio della quale l’autore riceverà i libri stampati. Non c’è nulla di sbagliato in tutto questo, soprattutto se poi l’autore provvederà da solo a vendere le copie, ma se ragioniamo nell’ottica della filiera editoriale allora qualche dubbio viene. Prima di tutto perché l’editore si “libera” subito del magazzino e non investe nella promozione, nella distribuzione né tanto meno negli incontri con il pubblico e questo significa che con ogni probabilità, salvo casi eccezionali, l’autore (che non è un distributore e neanche un rivenditore) resterà con la maggior parte delle copie del suo libro chiuse in uno scatolone e il suo sogno nel cassetto rimarrà confinato pochi metri più in là: in una soffitta o in una cantina a prendere umidità.

Un esperimento sul campo

Partiamo subito da un concetto fondamentale che sta alla base di tutto quello che leggerete nelle prossime pagine: l’editoria a pagamento è di sicuro una scorciatoia per vedere pubblicato il proprio romanzo ed è una procedura che, a fronte di un esborso economico non indifferente, non offre allo scrittore delle garanzie sui risultati che otterrà il libro, ma non rappresenta in nessun modo un illecito. Fare editoria a pagamento, se esplicitamente dichiarato dall’editore e contrattualizzato con l’autore è del tutto legale e soprattutto non è una truffa.

Si tratta di un servizio che un editore offre (in quel caso sollevandosi dal rischio di impresa) a uno scrittore, decidendo di non investire le proprie risorse nel prodotto dell’intelletto di un’altra persona, ma fornendo a questa i servizi necessari per avere nel giro di poche settimane un libro finito. In pratica l’editore si trasforma in una “copisteria” che pubblica un titolo (assegnandogli un prezzo e un codice Isbn) senza lavorare successivamente per farlo conoscere al pubblico. Lo scopo di questo articolo è quello di descrivere i limiti dell’editoria a pagamento nell’ottica dell’auto promozione e di esplorare le nuove formule di auto pubblicazione disponibili, come ad esempio le sempre più numerose piattaforme online di self-publishing.

Abbiamo deciso di metterci alla prova e di mandare un nostro manoscritto a qualche editore per capire meglio i meccanismi che regolano questo sistema. Prima di tutto ci siamo costruiti un’identità fittizia e una casella email nuova: ci chiamiamo Arturo Corazzi, siamo nati nel 1990, abbiamo una laurea in lettere e un master in editoria appena iniziato. Quello che stiamo inviando è il nostro primo romanzo, il suo titolo è: Un’emozione fantastica.

Un’emozione fantastica

Selene, la protagonista, vive con forte disagio la sua quotidianità fatta di famiglia, scuola e amici. Selene è una splendida ragazza ma neanche la bellezza riesce a darle quella fragile sicurezza di cui avrebbe tanto bisogno. Per questo si rifugia nei suoi pensieri e lo fa sempre più spesso. Poi un giorno nell’ennesimo pensiero su una vita altra… la Nostra resta prigioniera della sua mente. 

Come ne uscirà? Un’avventura fantastica è un libro che indaga nell’animo oscuro di ognuno di noi e pur preservando la classica impostazione del genere fantasy è a tutti gli effetti un libro che si presta a una lettura a più livelli a seconda dell’età del lettore: dal romanzo di formazione alla letteratura di genere.

Ricapitolando

Questa è la descrizione del nostro libro nell’abstract inviato insieme al manoscritto. In realtà questo manoscritto non esiste e non è mai stato prodotto. Quello che abbiamo fatto è stato recuperare una copia word (quindi editabile) di un titolo famosissimo come Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, un’opera con i diritti scaduti e quindi legalmente scaricabile da chiunque. Abbiamo poi provveduto a modificarlo in alcune parti, per esempio cambiando i nomi dei protagonisti (Alice diventa Selene, il coniglio diventa una volpe col panciotto e via dicendo) e ovviamente abbiamo cambiato il titolo in Un’emozione fantastica. A questo punto non resta che spedire il tutto a varie case editrici in attesa di ricevere una proposta di pubblicazione. Con buona pace di sir Lewis Carrol.

Abbiamo un libro “nuovo di zecca”, abbiamo un’identità segreta e vogliamo dimostrare che, proponendo come inedito un libro arci-noto dove sono cambiati soltanto i nomi dei protagonisti, i livelli di valutazione si abbassano sensibilmente (tanto da non riconoscere Alice nel paese delle meraviglie) e l’editore di fatto smette di comportarsi come tale e agisce come un semplice fornitore di servizi.  Questo cosa significa? Che come noi migliaia di persone ogni anno contattano degli editori per pubblicare il proprio libro, ma pur aspettandosi che l’editore faccia… l’editore quello che ottengono è soltanto l’assemblaggio del libro e una lettura – poco interessata – del prodotto finale. (… continuate a leggere sul numero 324 di PC Professionale)