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Android, DuckDuckGo è la “prima scelta” nella schermata di selezione del search

Alfonso Maruccia | 13 Gennaio 2020

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DuckDuckGo ha vinto la gara a pagamento per la schermata di selezione del motore di ricerca su Androd in Europa. […]

DuckDuckGo ha vinto la gara a pagamento per la schermata di selezione del motore di ricerca su Androd in Europa. Ma il servizio rispettoso della privacy degli utenti conferma le critiche a Google.

Mountain View ha finalmente pubblicato la lista dei motori di ricerca alternativi che gli utenti europei di Android potranno presto adottare al posto di Google, un elenco che conferma la sostanziale vittoria di DuckDuckGo. Ma il motore di ricerca rispettoso della privacy ha “vinto” solo perché ha pagato, evidenziando altresì che una scelta a pagamento non può essere la soluzione migliore al problema della riservatezza dei proprietari di gadget Android.

Le opzioni di scelta per il search alternativo sono la concretizzazione di una promessa già fatta da Google nel 2019, promessa che a sua volta derivava dalla mega-multa da €5 miliardi comminata a Mountain View dalla antitrust europeo per la posizione monopolistica del search di Google e Chrome preinstallati di default sugli smartphone Android.

Logo DuckDuckGo

A partire dal primo marzo 2020, DuckDuckGo sarà la prima scelta alternativa a Google Search in tutti i mercati europei a esclusione del Regno Unito, dove si troverà in seconda posizione dopo Bing. Il search di Microsoft è uno dei principali “perdenti” della gara a pagamento per l’assegnazione degli slot, comparendo in pratica solo in UK.

DuckDuckGo ha sottolineato l’ottima opportunità fornita dal nuovo ballot screen di Android per aumentare la consapevolezza degli utenti sulla questione privacy e search, ma la società non perde occasione di rimarcare l’ennesima critica all’operato di Google: una asta “pay-to-play” con 4 slot liberi non è adeguata, ha spiegato DuckDuckGo, perché gli utenti non avranno accesso a tutte le opzioni disponibili sul mercato e perché Google continuerà a trarre profitto dall’obbligo di scelta imposto da Bruxelles.