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Anche Twitter vuole acquisire TikTok?

Luca Colantuoni | 10 Agosto 2020

Twitter

Secondo il Wall Street Journal, Twitter avrebbe espresso il suo interesse per l’eventuale acquisizione della filliale statunitense di TikTok.

Microsoft non è l’unica azienda interessata all’acquisizione di TikTok. Secondo il Wall Street Journal, Twitter ha avviato i primi contatti per una possibile fusione con la filiale statunitense di TikTok. Un eventuale accordo sembra tuttavia difficile da raggiungere. Intanto ByteDance è pronta ad impugnare l’ordine esecutivo di Trump presso il tribunale distrettuale della California.

Al momento Microsoft è l’unica azienda che ha confermato pubblicamente l’interesse per il social network amato dai giovanissimi. Il suo obiettivo è garantire la privacy degli utenti statunitensi, assecondando le richieste di Trump (che vuole ottenere un guadagno per lo stato). L’acquisizione deve avvenire entro il 15 settembre per evitare il blocco delle transazioni con ByteDance a partire dal 20 settembre.

Secondo Bill Gates, l’operazione non sarà semplice perché Microsoft deve risolvere una serie di questioni, tra cui l’acquisizione parziale, il coinvolgimento di Trump e la moderazione dei contenuti pubblicati sulla piattaforma (Gates ha usato il termine “calice avvelenato“).

In base alle stime più recenti, la valutazione della filiale USA di TikTok è compresa tra 10 e 30 miliardi di dollari, una cifra troppo elevata per le casse di Twitter, la cui capitalizzazione di mercato è circa 29 miliardi di dollari (contro gli oltre 1.600 miliardi di Microsoft). L’azienda guidata da Jack Dorsey dovrà quindi chiedere aiuto ad altri investitori.

Un eventuale acquisizione potrebbe essere vantaggiosa per Twitter, considerati gli oltre 100 milioni di utenti statunitensi che usano TikTok. L’azienda californiana aveva sviluppato un antenato del social network cinese, ovvero Vine, ma il servizio è stato chiuso nel 2016.

Nel frattempo, ByteDance ha previsto di impugnare l’ordine esecutivo di Trump in tribunale, in quanto è stato emesso senza dare tempo all’azienda di rispondere, pertanto è incostituzionale. Inoltre è basato su speculazioni e congetture (non ci sono prove che il social network rappresenti un pericolo per la sicurezza nazionale).