Nuova, e forse fondamentale svolta nella travagliata vicenda di JEDI (Joint Enterprise Defense Infrastructure), il contratto da 10 miliardi di dollari che prevede la realizzazione di una nuova infrastruttura cloud per il Pentagono. Secondo il Dipartimento della Difesa statunitense, la scelta originaria di affidare il ricco appalto a Microsoft continua a essere quella migliore.
L’esclusione dal contratto JEDI non era stata presa bene dai diretti concorrenti di Redmond nel mercato del cloud, instaurando in particolare un duro scontro con Amazon. La corporation di Jeff Bezos si è sempre considerata come la migliore candidata possibile per il cloud del Pentagono, e nelle sue denunce ha parlato di un intervento diretto di Donald Trump per l’assegnazione dell’appalto a Microsoft.
Anche Oracle aveva provato a invalidare la scelta del DoD a mezzo avvocati, e in risposta alle polemiche (e alle denunce) il Pentagono aveva avviato un processo di rivalutazione del contratto. La procedura ha avuto termine in questi giorni, e il centro di comando militare americano ha ufficialmente confermato Microsoft come la scelta migliore per l’ammodernamento del suo reparto IT.
Il DoD ha riaffermato l’assegnazione di JEDI a Redmond, una scelta che secondo i funzionari governativi offrirebbe le migliori condizioni possibili. L’implementazione dei nuovi servizi cloud non avverrà subito, dice comunque il DoD, vista l’ingiunzione preliminare tutt’ora in vigore stabilita da una Corte Federale lo scorso febbraio.
Il destino di JEDI sembra in ogni caso segnato, anche se Amazon ha prevedibilmente risposto lamentandosi, ancora una volta, di quello che la corporation definisce come una assegnazione frutto di corruzione politica.