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Guerra dei dazi, scongiurati i rincari sulle console di nuova generazione

Alfonso Maruccia | 31 Gennaio 2020

Gaming

Il recente accordo che ha scongiurato i nuovi dazi tra USA e Cina ha evitato anche i rincari economici sulle console di videogiochi. Un’ottima notizia per l’atteso debutto di PlayStation 5 e Xbox Series X.

Nelle scorse settimane Washington e Pechino hanno firmato un primo accordo sui nuovi rapporti economici tra USA e Cina, una “fase uno” che dovrebbe mutare profondamente gli equilibri tra esportazioni e importazioni dei due paesi. Una prima, importante conseguenza dell’accordo sarà comunque la messa in pausa della guerra dei dazi sino-americana, una notizia giustamente festeggiata dai principali produttori di console videoludiche domestiche.

Sony, Nintendo e Microsoft lo avevano messo nero su bianco alcuni mesi fa: l’imposizione di nuove tariffe sulle esportazioni tecnologiche dalla Cina avrebbe avuto conseguenze significative sulla produzione delle macchine videoludiche di nuova generazione, portando inevitabilmente a un aumento dei prezzi e influenzando negativamente un mercato che vale oltre 43 miliardi di dollari.

Guerra dei dazi

La Fase Uno dell’accordo commerciale USA-Cina arriva a bonificare il campo minato che avrebbe portato al debutto “sovrapprezzo” di PlayStation 5 e Xbox One Series X, e non è un caso che i principali produttori di settore festeggino ora l’intesa guardando con ottimismo al prossimo futuro.

Parlando per mezzo dell’Entertainment Software Association (ESA), infatti, le grandi corporation dell’intrattenimento interattivo descrivono come “incoraggiante” la sospensione delle nuove tariffe sulle console da gioco. Una mossa che, se implementata, avrebbe avuto (e avrebbe) “implicazioni significative” per l’industria, le prospettive di crescita e i posti di lavoro a stelle e strisce.

Il mancato aumento dei dazi sulle esportazioni hi-tech cinesi ha ovviamente “graziato” anche gli altri grandi protagonisti USA del mondo tecnologico come Apple, che ora potrà continuare a vendere iPhone, iPad e MacBook senza dover aumentare i prezzi. Almeno non più di quanto faccia di solito Cupertino.