Il Boeing 747-400 è uno degli aerei di linea a fusoliera larga più usati dalle compagnie aeree, un colosso dei cieli in attività da più di 50 anni per il trasporto di passeggeri e merci. Un veivolo con qualche anno sulle spalle insomma, che non a caso utilizza ancora una tecnologia vetusta come i floppy disk per gli aggiornamenti cruciali al software di bordo.
A svelare l’insolita notizia è una recente video-intervista per la conferenza DEF CON 28, dove gli specialisti di Pen Test Partners hanno avuto l’occasione di visitare un Boeing 747-400 di British Airways in via di pensionamento a causa del crollo del traffico aereo per la pandemia di COVID-19.
A quanto pare il database della navigazione dei Boeing 747-400 va aggiornato ogni 28 giorni, a opera di un ingegnere che visita l’aereo con un raccoglitore pieno di floppy disk da 3,5” per caricare i nuovi dati. Chi ancora ricorda come funzionano i floppy avrà a questo punto capito: l’intera procedura di update risulta a dir poco tediosa, senza considerare i possibili errori in lettura dei supporti magnetici.
Il perdurante utilizzo dei floppy disk per aggiornare l’avionica di bordo è a quanto pare una consuetudine comune per i veivoli di Boeing in circolazione da qualche decennio. Anche i Boeing 737 usano i floppy per gli update, una procedura che coinvolge dati a dir poco cruciali come gli aeroporti, le piste di atterraggio, le rotte aeree e altro ancora.
Non più usati da decenni in ambito consumer a eccezione degli appassionati di retrocomputing come chi scrive, i floppy disk sono in realtà una tecnologia di archiviazione molto più comune in ambiti industriali o altamente specialistici. Il sistema di lancio dei missili nucleari USA ha sostituito i floppy da 8 pollici solo in tempi molto recenti, mentre sulla Stazione Spaziale Internazionale continuano a galleggiare raccoglitori pieni di “floppini” da tre pollici e mezzo.