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HowTo

Identificare i brani musicali canticchiando con Google

Alfonso Maruccia | 19 Ottobre 2020

Android App Google iOS Musica

Google ha aggiunto l’ennesimo “widget” alla sua onnipresente app mobile, che ora è in grado di identificare il brano musicale nascosto all’intero del mormorio dell’utente. Almeno in teoria.

La app mobile ufficiale di Google era già in grado di identificare un brano o una composizione musicale tramite l’ascolto del microfono, e ora questa capacità è stata estesa anche ai “mormorii” dell’utente. Sebbene i risultati possano essere tutto fuorché ideali.

La funzionalità “hum to search” è stata integrata in uno dei più recenti aggiornamenti della app di Google, e non si comporta in maniera molto dissimile dall’opzione citata poc’anzi. Basta infatti lanciare la app Google (o magari richiamare l’Assistente Google su schermo) toccare l’icona-microfono sulla destra, quindi selezionare Cerca un brano in basso a sinistra.

Canticchiando con Google - 1
Canticchiando con Google - 2

A questo punto Google sarà “in ascolto”, e noi potremo canticchiare, mormorare, o anche fischiettare un motivo, una melodia o un qualsiasi pezzo del brano che vogliamo identificare.

Canticchiando con Google - 3

Dopo un’attesa più o meno lunga, Google fornirà quelle che a dire della app sono i risultati maggiormente corrispondenti al nostro mormorio/fischiettio. Per ogni risultato viene indicata una percentuale di corrispondenza, spetterà quindi all’utente decidere se si tratta della composizione musicale che stava cercando o meno.

Canticchiando con Google - 4

Google dice di impiegare specifici modelli di intelligenza artificiale (a base di algoritmi di machine learning) per estrapolare un brano riconoscibile dal mormorio indistinto dell’utente, ma secondo i nostri test il risultato finale può portare a una corrispondenza esatta, a risultati del tutto incorretti o anche all’impossibilità di raggiungere un computo finale. Sia come sia, la nuova ricerca musicale di Google è già disponibile su iOS e Android, solo in inglese nel primo caso e con supporto a 20 lingue diverse (italiano compreso) nel secondo.