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Il lentissimo declino di Windows 7

Alfonso Maruccia | 6 Maggio 2019

Microsoft Software Windows

Il “vecchio Windows” continua a rappresentare uno degli OS più usati su PC, e gli utenti non sembrano interessati a […]

Il “vecchio Windows” continua a rappresentare uno degli OS più usati su PC, e gli utenti non sembrano interessati a passare in massa a Windows 10. Che nel frattempo procede nello sviluppo anche in modi inaspettati.

Presto, molto presto arriverà la parola fine al supporto di Windows 7, e da gennaio 2020 le uniche utenze in grado di aggiornare lo storico sistema operativo saranno le aziende disposte a pagare profumatamente per il privilegio. Almeno per il momento, comunque, l’esodo verso Windows 10 sembra essere solo un miraggio del reparto marketing di Microsoft.

Secondo gli ultimi numeri forniti da NetMarketShare, infatti, tra marzo e aprile la percentuale di utenti che ancora utilizza Windows 7 è diminuita di una puntina di spillo – passando dal 36,52% al 36,43%. Dopo lo storico – e inevitabile – sorpasso da parte di Windows 10 avvenuto lo scorso dicembre, il declino della quota di mercato di Windows 7 si appresta a replicare i tempi pachidermici sperimentati dal settore informatico con l’oramai mitologico Windows XP (SP2).

Windows 7, market share

E’ prevedibile, nei prossimi mesi, che l’adozione di Windows 10 acceleri con l’avvicinarsi della fine del supporto di Windows 7 – nelle case degli utenti consumer così come negli uffici e nelle aziende. Microsoft è d’altronde completamente concentrata sullo sviluppo del suo OS-come-servizio-ma-anche-no, e stando alle ultime indiscrezioni – provenienti da una fonte ben informata sui fatti – il primo aggiornamento dell’anno prossimo (Windows 10 20H1) includerà elementi grafici che si rifanno un po’ al passato.

La prossima iterazione del Fluent Design di casa Microsoft dovrebbe infatti adottare gli angoli smussati come già succedeva su Windows 7 e versioni precedenti, una novità teoricamente in arrivo su Windows, Xbox e Office. La reazione, almeno su Twitter, è stata per il momento piuttosto negativa.

Un’altra novità che, forse, non incontrerà la stessa ostilità è quella comunicata – sempre su Twitter – da Mark Russinovich, creatore della imperdibile suite di utility nota come Sysinternals utile ad analizzare lo stato e il comportamento dei sistemi operativi Windows e relativo software. Le utility Sysinternals arriveranno ora anche su Windows 10 in variante ARM64, ha comunicato lo sviluppatore, a partire da due dei tool più usati da amministratori, ricercatori e power user per la manutenzione degli OS Windows (Process Monitor e Process Explorer).