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Libero Mail torna a funzionare: il ripristino è in atto

Martina Pedretti | 19 Giugno 2023

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Libero Mail sta tornando a funzionare. Il ripristino è in atto, ma senza le mail ricevute durante i giorni di down: cosa è successo

Libero Mail riparte dopo 5 giorni di down

Dal 14 giugno Libero Mail ha smesso di funzionare, proprio come era successo a gennaio. Oggi 19 giugno il servizio è in fase di ripristino e i primi utenti stanno ottenendo l’accesso alla casella postale, chi ritrovando le mail perse in questi giorni e chi no.

Sui social di Libero si legge questa nota:

Libero Mail: riapertura progressiva.

Desideriamo informare i nostri utenti, a cui vanno nuovamente le nostre scuse per il disagio arrecato, che il disservizio della Libero Mail dovuto a instabilità all’infrastruttura è in fase di risoluzione.

È in corso la riapertura progressiva e costantemente monitorata delle caselle e anche l’accesso tramite App è reso disponibile con le medesime modalità.

I nostri tecnici proseguono nel lavoro per rispristinare quanto prima le piene funzionalità degli account.

Siamo consapevoli del disagio arrecato e non possiamo che ringraziare i milioni di utilizzatori di Libero Mail per la pazienza dimostrata.

Ulteriori aggiornamenti saranno forniti appena disponibili. Per ogni necessità, resta attivo per i nostri utenti il numero di assistenza 02-83 90 55 21, tutti i giorni dalle 8 alle 22.

Non tutti gli utenti infatti stanno ricevendo le mail arrivate tra il 13 giugno e oggi, mentre per altri alcune sono arrivate a singhiozzo durante la notte. Non è chiaro se tutte le mail ricevute in questi giorni di down arriveranno, e se così non fosse si tratterebbe di un enorme danno per i milioni di utenti di Libero Mail.

Ma cosa è successo con precisione? ItaliaOnline ha spiegato che i problemi di Libero Mail e Virgilio Mail sono cominciati dopo un intervento di manutenzione. L’aggiornamento però ha compromesso la stabilità della struttura e per questo si è optato per una sospensione temporanea del servizio.

Se non fosse bastato il down di gennaio, dopo questo second disservizio vi suggeriamo di valutare un passaggio a Gmail, seguendo la nostra pratica guida.