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Mooc, istruzione per tutti. Anche gratuita!

Dario Orlandi | 6 Settembre 2018

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I Mooc, corsi online di alto livello accessibili gratuitamente e organizzati da alcune delle principali istituzioni culturali mondiali. Scopriamo da dove vengono, come funzionano e quali scegliere.

Grazie allo sviluppo dei Mooc, negli ultimi anni Internet è diventata uno strumento di educazione e istruzione molto più ricco di quanto non fosse in passato: questi corsi online, accessibili a chiunque in modo gratuito, offrono un buon livello di approfondimento, propongono ausili didattici evoluti e strumenti di verifica che permettono di fissare i concetti e correggere gli errori. Inoltre, le funzioni di confronto basate su piattaforme social consentono la comunicazione con altri studenti e con gli insegnanti, per chiarire qualsiasi dubbio residuo. Nelle prossime pagine scopriremo la loro storia, le piattaforme principali e gli strumenti disponibili per approfondire qualsiasi argomento o costruire un percorso di studi personalizzato.

La nascita dei Mooc

All’inizio della seconda decade del nuovo millennio il mondo dell’educazione superiore è stato scosso da quella che si è presentata come una vera e propria rivoluzione: nello spazio di pochi anni sono stati teorizzati e poi implementati nella pratica i Mooc, acronimo di Massive Open Online Courses (corsi online aperti su vasta scala). I Mooc sono stati teorizzati nell’ambito del connettivismo, una corrente di pensiero legata alla teoria dell’apprendimento che immagina una rivoluzione nell’ambito dell’educazione scaturita dalla disponibilità delle nuove tecnologie e dell’accesso ubiquo a Internet. I teorici di questa corrente sostengono che gli studenti acquisiscono conoscenza attraverso la rielaborazione delle informazioni, agendo in comunità e confrontando le opinioni e le tesi personali.

Da questa teoria, elaborata da George Siemens e presentata nel 2005, discende la necessità di offrire informazioni e strumenti didattici liberamente accessibili, che possano essere manipolati, riutilizzati e modificati dagli studenti secondo le loro specifiche necessità. Da qui è scoccata la scintilla che ha portato alla nascita dei primi corsi online basati sulle teorie connettiviste; ma nel giro di breve tempo le opportunità offerte dalle piattaforme di educazione online sono risultate evidenti anche ai critici di questa teoria, tanto che la maggior parte dei corsi disponibili oggi ricalca in maniera piuttosto fedele l’organizzazione e la struttura di un tradizionale corso universitario.

L’evoluzione dei Mooc

Proprio per differenziare le varie offerte, si è iniziato a parlare di CMooc (dove la prima lettera è l’iniziale di Community o Connections) per indicare i corsi incentrati sulla condivisione e sulla rielaborazione dei materiali da parte degli studenti, intesi non come singoli ma come comunità capaci di far nascere nuova conoscenza tramite il confronto e l’interazione. Con il termine di XMooc, invece, si individuano le piattaforme e l’offerta didattica in cui l’attenzione è concentrata sulla scalabilità e sull’accesso massivo da parte degli studenti; questo secondo filone ha avuto, negli anni, un successo maggiore, tanto da arrivare a caratterizzare il settore dei Mooc nel suo complesso.

Oggi come oggi, infatti, la stragrande maggioranza dell’offerta consiste in corsi organizzati in maniera classica, con una struttura familiare a chiunque abbia frequentato l’università: gli argomenti sono suddivisi in lezioni, ciascuna delle quali è somministrata attraverso una spiegazione filmata da parte del docente, alternata a informazioni ipertestuali e quiz per la verifica immediata della comprensione. Ogni unità propone inoltre una serie di esercizi di verifica e, spesso, un progetto o un esame finale che permette di verificare il livello di comprensione della materia.

Le basi necessarie per accedere ai Mooc

I Mooc richiedono una familiarità almeno basilare con gli strumenti informatici, ma gli argomenti spaziano in tutti i campi del sapere: ci sono, naturalmente, corsi dedicati alla programmazione, all’uso dei software più vari o ad argomenti più evoluti come il machine learning, l’automazione o l’Internet delle cose, ma si possono anche trovare percorsi di studio legati alla storia, antica, moderna e contemporanea, all’economia, al marketing, alla psicologia e allo studio delle lingue straniere. Secondo le rilevazioni del portale di settore Class Central (www.class-central.com), grazie agli sforzi di oltre 800 università distribuite in tutto il mondo, alla fine dello scorso anno erano oltre 9.400 i corsi offerti come Mooc, mentre 81 milioni erano gli studenti (23 milioni dei quali si sono iscritti per la prima volta a un corso durante l’ultimo anno).

La grandissima maggioranza di questo materiale è disponibile in lingua inglese, ma è pensato quasi sempre per un’audience internazionale: le lezioni video sono complete di trascrizioni e sottotitoli (in alcuni casi anche tradotti in altre lingue), mentre le pagine testuali sono redatte in uno stile semplice e neutro. Per poter seguire con profitto un corso è necessaria una conoscenza almeno discreta dell’inglese, ma iscriversi a un Mooc può rappresentare anche un’ulteriore formidabile opportunità di crescita, non solo nelle competenze specifiche proposte dal corso scelto ma anche nella conoscenza della lingua. Una stima piuttosto attendibile valuta nel 75% la quota di corsi impartiti in inglese, ma oltre il 40% degli studenti non è madrelingua inglese.

I forum di discussione e gli altri strumenti a disposizione degli studenti per approfondire le materie e scambiare riflessioni, spunti e materiali didattici ospitano perciò contribuiti presentati da studenti con i background e i livelli di conoscenza della lingua più vari. Non bisogna quindi farsi frenare dalla barriera linguistica: anche chi non si esprime bene in inglese può comunque approfittare delle opportunità offerte dai Mooc. Inoltre, come vedremo, in questo vasto mondo si trovano anche risorse destinate agli utenti italiani: il loro numero è ancora piuttosto esiguo, ma la tendenza mostra comunque una crescita. (continua sul numero 330 di PC Professionale)