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Alla scoperta di Android Oreo Go Edition

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Alla scoperta di Android Oreo Go Edition

Roberto Cosentino | 1 Febbraio 2018

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È una versione “light” del sistema operativo, ottimizzata per dispositivi entry-level che verranno introdotti nei mercati in via di sviluppo, in particolare in quello indiano. Analizziamo come è fatta.

A distanza di 10 anni dalla prima versione di Android sono circa 2 miliardi i dispositivi mossi dal robottino verde, un numero enorme costituito da una grande fetta di smartphone entry-level, diffusi per lo più nei mercati emergenti o in via di sviluppo. Google ha quindi annunciato Android Oreo (Go Edition), versione snella di Android Oreo (release 8.1) e presentato a maggio 2017 nel corso dell’evento Google I/O. L’ufficializzazione di Android Oreo (Go Edition) è stata accolta con freddezza da parte dei media; inevitabile vederlo come un secondo tentativo dopo l’ormai quasi dimenticato Android One, versione stock annunciata nel 2014, al momento presente su una decina di smartphone tra cui Xiaomi Mi A1, provato nello scorso numero di PC Professionale nella versione cinese Mi 5x.

Se in un primo momento in molti hanno assaporato la speranza di ridare vita a tutti quei dispositivi collezionati nel corso degli anni e che ora giacciono impolverati con versioni di Android obsolete, probabilmente rimarranno delusi. Ma andiamo con ordine.

La prima release di Android avvenne nel settembre 2008; sono passati quasi 10 anni da allora e secondo dati forniti da Google in un post sul proprio blog del 5 dicembre 2017, i dispositivi mossi dal robottino verde sono circa 2 miliardi. Molti di questi si presuppone essere caratterizzati da specifiche tecniche di fascia medio-bassa e principalmente diffusi nei mercati in via di sviluppo.  Basti pensare che, sempre secondo Google, nella sola India si contano più dispositivi Android (specialmente entry-level) attivi che in tutti gli Stati Uniti.

Non c’è da meravigliarsi se si pensa che nello stesso periodo dell’annuncio di Android Oreo (Go Edition), sono stati pubblicati dei report che prevedono che nel 2022 l’India supererà la Cina in numero di abitanti. Attualmente in India vivono circa 1 miliardo e 310 milioni di persone. Inoltre, la stessa popolazione ha incrementato il consumo di dati, arrivando a 4 GB mensili di media su 400.000.000 di utenti, ovvero approssimativamente un terzo degli abitanti. Si prospetta un aumento del consumo medio fino a 11 GB nei prossimi anni.

Da qui la missione di Google di concentrare gli sforzi nell’ottimizzazione, realizzando una versione leggera di Android Oreo, denominata appunto Android Oreo (Go Edition) e progettata appositamente per tutti quei dispositivi entry-level che integrano da 512 MB fino a 1 GB di Ram. Al momento dell’annuncio si pensava — e sperava — che tale versione, già disponibile agli Oem e che verrà diffusa nei primi mesi del 2018, potesse essere installata anche sugli smartphone obsoleti ma difficilmente Google ostacolerà le vendite di partner e produttori con la nuova versione di Android Oreo (Go Edition) o l’universo di app che orbita attorno.  Non per niente infatti, produttori quali Nokia stanno per introdurre in tali mercati, in quello indiano in particolare, smartphone equipaggiati da 1 GB di Ram. Proprio Nokia ha infatti recentemente presentato Nokia 2, in concomitanza con la celebrazione del primo anniversario del rinnovato brand. Il dispositivo, ancora inedito sui mercati, ha già fatto molto parlare di sé per via delle sue caratteristiche. Inusuale infatti, con il 2018 da poco iniziato, leggere comunicati stampa su nuovi smartphone con appena 1 GB di Ram, tanto da oscurare i quasi due giorni di autonomia assicurati dal produttore.

È di questi giorni invece la notizia che il nuovo Nokia 2 adotterà proprio Android Oreo (Go Edition), chiarendo ogni dubbio a chi ancora non si capacitasse dei motivi di tale azzardo. Altri smartphone di fascia bassa verranno presentati da altri produttori, si pensa verso marzo e sempre per il mercato emergente. Quindi no, non potremo provare l’ebbrezza di utilizzare Google Assistant sul nostro caro e rimpianto smartphone d qualche anno fa; i pensieri di Google vertono attorno al prossimo miliardo di dispositivi entry-level, che oltre a risultare economici e creati appositamente per questi mercati, dovranno essere più fruibili grazie a una versione leggera di Android 8.

Sebbene profondamente alleggerito, il sistema operativo presenta funzioni di sicurezza analoghe al fratello maggiore, tanto da integrare Google Play Protect. Sicurezza a parte, sono tre le macro aree in cui Big G ha deciso di operare: sistema operativo, applicazioni e Play Store. (… continuate a leggere sul numero 323 di PC Professionale)