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Windows 8 sotto il cofano

Dario Orlandi | 30 Novembre 2012

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Windows 8 ha molto da offrire al di là  della nuova interfaccia: andiamo alla scoperta delle innovazioni meno evidenti. di […]

Windows 8 ha molto da offrire al di là  della nuova interfaccia: andiamo alla scoperta delle innovazioni meno evidenti.

di Dario Orlandi

Anche se l’attenzione degli utenti e dei commentatori è stata inevitabilmente catturata dall’aspetto più appariscente di Windows 8, ovvero la nuova interfaccia utente, il sistema operativo offre sotto il profilo tecnico tantissime novità  interessanti sia per gli utenti professionali sia per quelli casalinghi. Grande impegno, naturalmente, è stato dedicato al miglioramento delle tecnologie legate alla mobilità , come il risparmio energetico, la connessione a Internet via rete cellulare e l’interazione tramite touch screen, ma anche aspetti più tradizionali, come il file system, lo stack Usb o la stampa sono stati profondamente rivisti. Il risultato è un sistema operativo più moderno e aperto alle innovazioni future, pronto per raccogliere le sfide tecnologiche dei prossimi mesi. La rivoluzione nell’interfaccia, con l’introduzione della Modern UI, ha messo in secondo piano le molte novità  tecniche, che meritano invece di essere analizzate.

Dopo una lunga attesa, il grande giorno è finalmente giunto e poi passato: Windows 8 è stato presentato ufficialmente al pubblico e ha iniziato la sua avventura sugli scaffali dei negozi, negli uffici e nelle case degli utenti. Nei mesi precedenti al lancio il nuovo sistema operativo era già  stato mostrato più volte agli sviluppatori e agli appassionati, grazie a una serie di versioni preliminari che ne avevano svelato tutte le principali novità . Non c’era quindi grande suspense il 25 ottobre al Pier 57 di New York, quando Steven Sinofsky è salito sul palco per annunciare la disponibilità  globale della nuova versione di Windows.

Microsoft ha mostrato il nuovo volto del sistema operativo, ma soprattutto la sua nuova visione per il settore It. Una scommessa rischiosa, come abbiamo già  sottolineato nell’articolo del mese scorso, ma inevitabile per garantire il futuro di Microsoft in un settore che si sta muovendo sempre più rapidamente, e sembra condannare i computer tradizionali a un ruolo via via più marginale. Un recente studio di Gartner prevede addirittura che la base installata di Windows verrà  superata da Android entro il 2016; anche se queste analisi di medio periodo devono essere valutate con la giusta dose di scetticismo, la tendenza è ormai evidente. L’uso dei dispositivi digitali si sta spostando sempre più da compiti come la gestione dei file e la creazione dei documenti verso la comunicazione e la fruizione di contenuti; il tradizionale paradigma dei Pc non sembra più essere la risposta ideale a queste nuove esigenze. Microsoft risponde a questa sfida in modo originale: se tutti gli altri player del settore mantengono ben separati gli ambienti tablet/smartphone e computer, l’azienda di Redmond ha invece scelto la strada della convergenza.

L’interfaccia Modern (che fino a poche settimane prima del lancio era stata chiamata Metro) ha quindi inevitabilmente monopolizzato l’attenzione, facendo però trascurare le molte altre novità  che sono state introdotte: Windows 8 non è soltanto un sistema operativo per i tablet, ma anche un Os di tipo tradizionale solido e performante. Grazie a profonde ottimizzazioni e al supporto per molte tecnologie recenti sono state migliorate le prestazioni, la velocità  di boot, la sicurezza e l’autonomia, senza elevare i requisiti hardware e garantendo una retrocompatibilità  quasi assoluta, almeno per le applicazioni progettate per la versione precedente di Windows. In questo articolo siamo quindi andati al di là  dell’aspetto esteriore, analizzando le novità  tecniche meno evidenti, anzi spesso ben nascoste nei meandri del Pannello di controllo. Abbiamo inoltre testato la versione più recente delle App offerte da Microsoft a corredo del sistema operativo, che sono state aggiornate pochi giorni prima del lancio della versione definitiva dell’Os, e abbiamo approfondito alcune tecnologie dedicate alle aziende più grandi, una delle quali (Windows To Go) è particolarmente utile e interessante.

Il file system

Windows 8 si affida ancora a Ntfs, una file system che nei suoi quasi vent’anni di vita ha dimostrato sul campo robustezza, affidabilità  e capacità  di adattamento. La sfida principale di questa versione è stato il supporto per i dischi ad alta capacità , che superano i 3 o 4 Tbyte. Queste unità  usano settori di 4 Kbyte, che possono essere indirizzati nativamente oppure tramite un’emulazione a livello di firmware, che permette di esporre verso il sistema operativo settori più piccoli, di 512 byte. Windows 8 è in grado di gestire entrambi i tipi di disco e permetterà  quindi di ottenere le massime prestazioni. Una volta completata la transizione al nuovo Os, inoltre, i produttori potranno evitare di inserire il firmware di emulazione: i dischi prodotti saranno quindi più semplici e ottimizzati.

Per garantire il pieno supporto ai volumi di grandi dimensioni, però, è necessario un contributo da parte dell’hardware: per effettuare il boot da un disco da 3 o 4 Tbyte serve una tabella delle partizioni Guid, che non è supportata dai Bios tradizionali. Bisogna quindi disporre di un sistema Uefi (Unified Extensible Firmware Interface), una tecnologia molto più moderna e funzionale su cui torneremo più avanti. Windows 8 supporta totalmente le funzioni Uefi e quindi permette, tra l’altro, il boot dai dischi Gpt (Guid Partition Table).

Sono state introdotte nuove Api che permettono anche alle applicazioni di terze parti di conoscere i dettagli sulla dimensione dei settori fisici dei dischi ed è stato ottimizzato il codice del file system proprio per gestire al meglio i dischi con settori da 4 Kbyte nativi; inoltre, è stato creato anche un nuovo formato di hard disk virtuale, caratterizzato dall’estensione VHDx, che permette di emulare entrambe le tipologie di disco nelle macchine virtuali Hyper-V.

Estratto dell’articolo di 14 pagine pubblicato sul numero 261 di dicembre di PC Professionale