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Byod: i vostri dispositivi al servizio dell’azienda

Redazione | 12 Novembre 2014

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Rischi e vantaggi del Byod, Bring Your Own Device, soluzione sempre più diffusa che può avvantaggiare sia la società  sia […]

Rischi e vantaggi del Byod, Bring Your Own Device, soluzione sempre più diffusa che può avvantaggiare sia la società  sia il dipendente.

di Filippo Moriggia
Quando finisce la giornata lavorativa e quando inizia la vostra vita privata? Per molti la distinzione tra le attività  di lavoro e quelle personali è marcata chiaramente da luoghi e tempi (pensate a una commessa o a un operaio), ma il numero di persone che si occupano di business anche la sera, nei fine settimana o in qualsiasi momento se ne presenti la necessità  è in continua crescita. Nel 2014 non sono certamente solo i Ceo o i manager delle aziende multinazionali a rispondere a una e-mail o a un messaggio, a preparare una presentazione o qualche altro documento la sera o nei fine settimana, ma una fetta crescente di dipendenti, professionisti, consulenti o semplici collaboratori.

Per lavorare da casa servono ovviamente degli strumenti che permettano di accedere alle risorse aziendali, garantendo un livello minimo di sicurezza e affidabilità . Smartphone, tablet o notebook in grado di collegarsi in modo sicuro, inviare e ricevere email, produrre documenti.

 

Non serve andare molto indietro nel tempo per trovarsi davanti a uno scenario tradizionale ma molto diverso da quello attuale: allora molti dispositivi che oggi la fanno da padrone nelle nostre case e in azienda non erano neppure presenti sul mercato. I computer più diffusi erano i desktop e i dirigenti iniziavano a usare il telefono per rispondere a qualche e-mail. La responsabilità  del reparto IT era limitata all'ambito aziendale e l'unico oggetto che poteva essere presente sia a casa sia al lavoro era il portatile.

Non serve andare molto indietro nel tempo per trovarsi davanti a uno scenario tradizionale ma molto diverso da quello attuale: allora molti dispositivi che oggi la fanno da padrone nelle nostre case e in azienda non erano neppure presenti sul mercato. I computer più diffusi erano i desktop e i dirigenti iniziavano a usare il telefono per rispondere a qualche e-mail. La responsabilità  del reparto IT era limitata all’ambito aziendale e l’unico oggetto che poteva essere presente sia a casa sia al lavoro era il portatile.

Le aziende si trovano dunque davanti a una scelta fondamentale: o permettono al dipendente di portare con sé i dispositivi aziendali o consentono l’uso di dispositivi di proprietà  del dipendente. In passato la pratica più consolidata, anche per motivi fiscali, era la prima. Il numero di dipendenti che aveva questa esigenza era relativamente ridotto e l’acquisto di un portatile o un cellulare aziendale permetteva di aumentare le spese, pagando meno tasse. La crisi, l’esigenza di ridurre sempre più spese e sprechi e l’evoluzione sempre più rapida dei dispositivi mobili ha però invertito questo trend. Molti dipendenti infatti – affascinati dalla tecnologia – acquistano tablet o smartphone più avanzati e sofisticati di quelli aziendali e dunque premono per utilizzarli in azienda e a casa anche per svolgere il proprio lavoro.

 

Oggi sempre più dispositivi utilizzati in ambito personale vengono usati anche in azienda e viceversa. Questo cambiamento ha portato a una crescita enorme delle responsabilità  del reparto informatico che oggi si trova a dover proteggere da virus e difendere da attacchi non solo i server on premises, ma anche quelli nel cloud oltre a tutti gli smartphone, i tablet e i portatili di proprietà  aziendale o privata che vengono usati per lavorare.

Oggi sempre più dispositivi utilizzati in ambito personale vengono usati anche in azienda e viceversa. Questo cambiamento ha portato a una crescita enorme delle responsabilità  del reparto informatico che oggi si trova a dover proteggere da virus e difendere da attacchi non solo i server on premises, ma anche quelli nel cloud oltre a tutti gli smartphone, i tablet e i portatili di proprietà  aziendale o privata che vengono usati per lavorare.

Questo fenomeno viene chiamato consumerization (una parola inglese che descrive l’avvicinamento del mondo professionale a quello consumer) e coinvolge l’intero settore informatico da ormai diversi anni. Basta pensare alla diffusione di dispositivi come l’iPad anche in azienda o al numero crescente di Ultrabook – portatili ultrasottili e curati esteticamente – che oggi fanno parte delle linee business dei principali produttori di Pc. Ormai la tecnologia vince, a casa e in azienda, solo quando riesce ad affascinare e coinvolgere non solo sistemisti e appassionati, ma anche “l’uomo della strada”.

Secondo un’indagine del 2013 di Innovation Group su 70 aziende di media e grande dimensione la maggior parte di esse (più dell’80%) già  permette o prevede il concetto di Byod (Bring Your Own Device, letteralmente “portati il tuo dispositivo”), ma si tratta di una possibilità  riservata solo a pochi: manager, professionisti e profili più alti. E cosa succede invece nelle aziende più piccole della realtà  italiana? Tracciare un quadro è certamente difficile, ma il trend è sicuramente in evoluzione. Secondo Gartner il Byod e il Cloud sono di fatto il futuro del mercato It, insieme alla crescente presenza dei dispositivi mobili anche all’interno dell’azienda, dunque tutte le realtà , piccoli e grandi, devono essere preparate a sfruttare questo fenomeno, riducendone al minimo i rischi.

Prima di capire meglio nel dettaglio quali tecnologie permettono di sfruttare al meglio il Byod vediamo dunque quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questo fenomeno

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