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NBA e Premier League: folle virtuali per sport reali

Alfonso Maruccia | 9 Giugno 2020

COVID-19 Gaming

La statunitense NBA e la britannica Premier League hanno deciso di adottare rumori di fondo virtuali, tratti dai videogiochi, per la ripresa delle competizioni sportive post-quarantena.

La pandemia di COVID-19 farà sentire i suoi effetti a lungo, ma in diversi paesi del mondo si pensa oramai a organizzare la ripartenza delle attività economiche, sociali e anche sportive. In quest’ultimo caso, in particolare, si parla di adottare un approccio misto reale/virtuale per rendere la trasmissione televisiva delle competizioni più interessante per spettatori e appassionati.

Le nuove competizioni post-quarantena non potranno, com’è comprensibile, contare sulla presenza di appassionati sugli spalti, quindi le grandi leghe hanno deciso di mettere in sottofondo i rumori di folla virtuale tratti dai videogiochi più popolari per i rispettivi sport. Si parte negli USA con l’NBA, la cui Board of Governors ha stabilito l’uso dell’audio della serie videoludica NBA 2K per simulare la presenza degli spettatori.

NBA 2K

Le partite dell’NBA ricominceranno (senza pubblico) il prossimo 31 luglio, e anche se l’approccio virtuale/reale non piace a tutti è destinato a fare scuola. La stessa strada la seguirà la Premier League inglese, che ripartirà con i match calcistici il prossimo 17 luglio dopo 100 giorni di blocco a causa del COVID-19.

Nel caso del calcio inglese la fonte di folla virtuale sarà l’onnipresente serie FIFA, grazie a una partnership tra EA Sports (il publisher dei videogiochi ufficiali FIFA) e l’emittente Sky Sports. L’obiettivo in questo caso sarà “replicare la vibrante atmosfera degli scontri in Premier League, così che ai fan non manchi il rumore che accompagna l’azione”. Gli spettatori da casa potranno decidere se assistere agli incontri con la folla virtuale oppure senza rumori di fondo di derivazione videoludica.