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Security

EPIC: $5 miliardi di multa contro Facebook non bastano

Alfonso Maruccia | 30 Luglio 2019

Facebook Sicurezza Social

Le associazioni americane in difesa della privacy chiedono al sistema giudiziario di non approvare l’accordo tra Facebook ed FTC. Il […]

Le associazioni americane in difesa della privacy chiedono al sistema giudiziario di non approvare l’accordo tra Facebook ed FTC. Il social network non può cavarsela con una pacca sulle spalle tornando a macinare miliardi come al solito, dice EPIC.

L’accordo tra Facebook e la Federal Trade Commission (FTC) che prevede il pagamento di 5 miliardi di dollari e nuove, stringenti regole per il social network nella gestione dei dati degli utenti? Per EPIC (Electronic Privacy Information Center) e altre organizzazione USA che difendono la privacy non sono abbastanza. Facebook deve essere rivoltato come un calzino, suggerisce EPIC, e la giustizia non può approvare una “sistemazione” assolutamente inadeguata ai danni causati dal social network in questi anni.

EPIC si è dunque appellata alla Corte Distrettuale di Washington, chiedendo esplicitamente di non approvare l’accordo – che come tutti gli altri necessita del “bollino” di un giudice prima di diventare effettivo – e di permettere alle altre associazioni pro-privacy di intervenire con le loro opinioni sulla faccenda.

Privacy

La mozione di EPIC è sostenuta da gruppi quali Public Citizen, Consumer Federation of America, Center for Digital Democracy, Campaign for a Commercial-Free Childhood, Color of Change e Open Markets, e definisce senza mezzi termini dell’accordo tra FTC e Facebook come “inadeguato, irragionevole e inappropriato.”

Secondo EPIC e gli altri, il nocciolo della questione è che l’accordo rappresenterebbe un colpo di spugna su ben 26.000 denunce dei consumatori contro il comportamento digital-predatorio di Facebook, una scelta che evidentemente nulla ha a che fare con l’interesse pubblico e non è sufficiente a garantire un vero rispetto della privacy sull’onnipresente social network in blu.

La Corte interpellata da EPIC deve impedire un’intesa che, ai piani alti di Facebook, verrebbe interpretata come un vero e proprio “timbro di approvazione” delle pratiche commerciali sin qui adottate dalla corporation, e rappresenterebbe di fatto una presa in giro del potere giudiziario USA. “Il pubblico ha diritto di conoscere quali leggi ha violato Facebook”, rincara la dose Brandi Collins-Dexter  di Color of Change, e le grandi corporation devono affrontare conseguenze severe dopo aver violato la fiducia degli utenti.