Software

FileMaker Pro 10, la rivoluzione dell’interfaccia

Maurizio Bergami | 3 Giugno 2009

La scomparsa della tradizionale toolbar laterale è senza dubbio la novità  più appariscente di FileMaker Pro 10, ma non è certo l’unica.

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Il database FileMaker è uno dei programmi di più lunga tradizione oggi in commercio. La sua prima versione risale addirittura al 1985: all’epoca era un software per Macintosh, e solo dopo circa sette anni è stato trasportato su Windows. Le ragioni della sua longevità  sono essenzialmente due. Innanzitutto la facilità  d’uso, inarrivabile nell’ambito della categoria, che permette persino agli utenti non specializzati nel progetto di database di realizzare applicazioni sofisticate per la gestione di dati. In secondo luogo la flessibilità : nato come semplice database flat-file, oggi FileMaker è a tutti gli effetti un potente database relazionale capace per giunta di interagire con database Sql esterni di livello aziendale come le versioni più recenti di Microsoft SQL Server, Oracle e MySql. Per quasi un quarto di secolo la sua interfaccia è rimasta sostanzialmente invariata, riconoscibile a colpo d’occhio per la caratteristica barra degli strumenti lungo il lato sinistro. Interfaccia che però accusava ormai il peso degli anni, anche a causa degli sforzi fatti per farla lavorare in modo identico in due ambienti (Windows e Mac) che identici non sono. Così, in occasione della release numero 10, FileMaker ha preso il coraggio a due mani e ha deciso di abbandonare la vecchia toolbar sostituendola con una barra degli strumenti orizzontale che si sviluppa tutto il lato superiore della finestra del programma e – a differenza della precedente – può essere personalizzata con l’aggiunta di nuovi pulsanti. I nostalgici si rassegnino: come Office 2007, anche FileMaker 10 non prevede una “modalità  classica”.
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Chi già  usa FileMaker  probabilmente avrà  bisogno di un po’ di tempo per abituarsi al nuovo look, ma i progettisti hanno fatto un ottimo lavoro e il piccolo sforzo necessario per prendere confidenza con la novità  sarà  ampiamente ripagato. La nuova barra, infatti, ci sembra molto più efficace della precedente: ospita un maggior numero di tool, rende meno frequente la necessità  di richiamare comandi direttamente dai menu a tendina e comprende anche un inedito indicatore a torta che al termine di una ricerca permette di apprezzare a colpo d’occhio la percentuale di record estratti. Non ci sembra però che sfrutti in modo ottimale lo spazio a disposizione: i pulsanti della sua striscia superiore sono molto grandi (spesso lo sono ancor di più le etichette che li accompagnano) e basta poco in fase di personalizzazione per esaurire l’area visibile. Nulla di grave, comunque, e non ci vuole molto per apprezzare l’aumento di produttività  che è possibile ottenere. La zona inferiore ospita altri pulsanti, questi invece decisamente piccoli, composti da un’etichetta di testo o da una semplice icona: per sciogliere eventuali dubbi sulla loro funzione tutti prevedono un suggerimento che appare quando ci si ferma sopra con il mouse.

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