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Come condividere la connessione mobile di uno smartphone Android su PC via Tethering USB

Alfonso Maruccia | 6 Marzo 2019

Android Smartphone Windows

I moderni smartphone Android permettono di condividere la connessione su PC Windows tramite collegamento USB, una modalità che offre vantaggi […]

I moderni smartphone Android permettono di condividere la connessione su PC Windows tramite collegamento USB, una modalità che offre vantaggi anche sul piano dei consumi energetici.

Oltre a poter condividere una connessione via rete mobile tramite un hotspot Wi-Fi virtuale, uno smartphone Android permette normalmente di accedere alla suddetta connessione mobile anche tramite un collegamento via cavo USB con il tethering. Un’opzione forse non ideale per chi preferisce mantenere la scrivania ordinata e non ama vedere cavi in giro, ma che offre indubbi vantaggi rispetto alla connettività wireless “pura”.

Come nel caso dell’hotspot Wi-Fi indicato nella guida precedente, lo scenario di riferimento di questo articolo prende in considerazione uno smartphone sufficientemente moderno, equipaggiato con una scheda SIM funzionante e un piano dati attivo con sufficienti Gigabyte di traffico disponibili a consumo.

Come ovvio, per condividere la connettività a Internet tramite connessione cablata occorre prima di tutto collegare lo smartphone al PC tramite un cavo USB (Tipo-C o meno): sul display verrà visualizzato un messaggio che ci invita a trasferire i file accedendo alla sezione storage del terminale mobile, messaggio a cui possiamo tranquillamente dire di no per passare alla fase di condivisione vera e propria.

Tethering USB da Android a PC - 1

Su Android One (8.1), per attivare la condivisione occorre aprire la app Impostazioni, selezionare la voce Rete e Internet, quindi Hotspot e tethering; da questa pagina basterà quindi attivare l’opzione Tethering USB, e a quel punto Android creerà un nuovo collegamento di rete col PC – previa autorizzazione esplicita all’accesso alla nuova rete da parte dell’utente – e metterà subito in condivisione le risorse di connettività con Windows.

Tethering USB da Android a PC - 2

La condivisione della connessione mobile sul sistema Windows 10 usato per i test non ha richiesto alcuna configurazione particolare oltre a quella indicata in questa guida, né ha previsto la necessità di scaricare o installare driver di periferica aggiuntivi oltre a quelli già inclusi nell’OS. La procedura di condivisione è risultata essere molto pratica e veloce, e volendo si può personalizzare la connessione usando DNS di terze parti tramite il solito sistema.

Mentre la modalità di tethering è attiva, Android visualizzerà una notifica permanente – non disabilitabile – sul display dello smartphone; inoltre, sui PC dotati di questa funzionalità, dal cavo USB non passeranno solo i dati Internet ma anche l’energia necessaria a ricaricare la batteria del nostro terminale mobile.

Tethering USB da Android a PC - 3

Prestazioni, cavi e batterie

Infine, il capitolo prestazioni: la connettività di rete tramite Tethering è risultata di livello inferiore rispetto alle prestazioni che aveva fatto registrare l’hotspot Wi-Fi virtuale trattato nella guida precedente, ma si è trattato di risultati non dipendenti dalla condivisione in se quanto piuttosto dalla qualità della connessione 4G messa in condivisione – e quindi della posizione dello smartphone nell’abitazione in cui sono avvenute le prove. Per avere una semplice conferma di questo fatto è bastato misurare la velocità di connessione sia da PC che da smartphone con il tethering attivo: i risultati sono sostanzialmente comparabili.

Tethering USB da Android a PC - 4

Quale che sia la velocità di connessione, comunque, il sunto della questione è lo stesso che concludeva la guida sull’hotspot virtuale: la condivisione della connessione mobile su PC tramite cavo USB rappresenta un’opzione potenzialmente molto utile in molteplici scenari di utilizzo, e se si riesce a convivere con il “disordine” dell’ennesimo cavo USB parcheggiato sulla scrivania si ha in cambio il vantaggio di ricaricare la batteria dello smartphone compensando così i consumi energetici maggiorati derivanti dall’uso del tethering.