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Windows 10 rotto

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Windows 10 e lo spettro del comando TRIM

Alfonso Maruccia | 24 Novembre 2020

Software Windows

Un bug individuato mesi fa in Windows 10 continua a essere presente nelle ultime release dell’OS. Microsoft deve ancora riconoscere l’esistenza del problema.

Uno spettro si aggira nel codice claudicante di Windows 10, sistema operativo in sviluppo perenne e perennemente piagato da bug, vulnerabilità di sicurezza e problemi di ogni ordine e grado. Uno di questi bug, ovvero l’invio del comando TRIM a unità di storage che non lo supportano (HDD), è già stato individuato mesi addietro e ancora attende l’arrivo di una correzione da parte di Microsoft.

Il bug in questione era arrivato assieme a Windows 10 2004, e aveva persino un gemello: uno costringeva l’utilità di Windows Ottimizza unità a deframmentare e ottimizzare i dischi di sistema (SSD e HDD) a ogni riavvio del PC, l’altro riguardava il tentativo di inviare un comando TRIM a un disco fisso a tecnologia magnetica nonostante la totale incompatibilità tra le due tecnologie.

TRIM HDD

Il bug dell’ottimizzazione perenne è stato corretto con l’aggiornamento cumulativo KB4571744 rilasciato a settembre 2020, mentre quello del comando TRIM continua a essere presente anche sui sistemi Windows 10 aggiornati all’ultima patch disponibile. Per verificare lo stato di cose basta usare il tool Visualizzatore Eventi, filtrare il registro impostando come origine Defrag e consultare lo storico dei messaggi archiviati.

A parziale scusante di Microsoft, un comando TRIM inviato (tramite protocollo SATA) a un’unità non compatibile non dovrebbe avere alcun effetto pratico al di là del suddetto messaggio di errore. Quello che invece non è scusabile è il fatto che Redmond non abbia ancora ammesso che il problema esiste, e andrà quindi risolto prima o poi. Il bug del comando TRIM è al momento un fantasma, uno dei tanti che perseguitano gli utenti di Windows 10.