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Riconoscimento facciale

Tech

A Detroit, il riconoscimento facciale fallisce nel 96% dei casi

Alfonso Maruccia | 3 Luglio 2020

Biometria

Per ammissione della stessa polizia cittadina, il riconoscimento facciale usato a Detroit identifica i soggetti sbagliati nel 96% dei casi. Quasi tutti coinvolgono persone di colore.

Ora come mai in passato, il riconoscimento facciale è al centro del dibattito politico negli USA e non solo. Alcune grandi città statunitensi hanno deciso di vietare l’uso della discussa tecnologia, le aziende specializzate bloccano la fornitura del sistema alle autorità e in molti criticano la tendenza della biometria a presentare caratteristiche classificabili come puro e semplice razzismo.

Anche a Detroit si discute di riconoscimento facciale, con giudizi abbastanza impietosi per la qualità della tecnologia che è possibile basare sui dati ufficiali forniti dal corpo di polizia cittadino. Per stessa ammissione del capo della Polizia di Detroit James Craig, l’uso esclusivo del riconoscimento biometrico porta a una identificazione incorretta nel 96% dei casi.

Riconoscimento Facciale a Detroit

La tecnologia di riconoscimento facciale usata dalla polizia di Detroit è sviluppata dalla società DataWorks Plus, ed è per stessa ammissione di Craig quasi completamente inaffidabile. Nonostante questo fatto, gli agenti continuano ad adottare il sistema come parte integrante delle loro indagini e interrogano tutti i soggetti falsamente identificati dal suddetto sistema.

Peggio ancora: sui 70 casi in cui il riconoscimento facciale è stato già impiegato nel corso del 2020, 68 riguardavano persone di colore. Il disastro biometrico di Detroit era appunto salito agli onori (o all’umiliazione) delle cronache proprio nel caso di Robert Julian-Borchak Williams, mal-identificato e arrestato ingiustamente solo per il colore della sua pelle. La nuova politica della polizia di Detroit dovrebbe servire a evitare casi del genere, spiega ancora Craig.