Il Department of Energy (DOE) statunitense fa sul serio con le applicazioni telematiche delle proprietà più bizzarre delle particelle sub-atomiche, preparandosi ad adottare il teletrasporto quantistico per una Internet di nuova generazione da utilizzare accanto (o in alternativa) a quella attuale.
Secondo i piani del DOE, da qui a dieci anni gli USA dovrebbero avere a disposizione una “Internet quantistica”. In attesa delle promesse (sin qui ancora teoriche) del quantum computing, l’autorità energetica americana intende sviluppare una rete telematica nazionale interamente basata sul fenomeno noto come entanglement quantistico.
L’entanglement quantistico è una proprietà ancora misteriosa della fisica moderna, un meccanismo che sembra legare indissolubilmente lo stato di due particelle indipendentemente dalla distanza che intercorre tra di esse. Mutare lo stato di una particella causerebbe la modifica istantanea dello stato della seconda particella anche a distanze superluminari.
L’entanglement quantistico è uno degli argomenti più dibattuti della ricerca scientifica avanzata, ma al DOE dicono di essere fiduciosi sulla possibilità di sfruttare questa capacità per realizzare una rete di comunicazione sostanzialmente a prova di hacker. Grazie all’intreccio di particelle, un messaggio trasmesso via fibra ottica non potrebbe in alcun modo essere manomesso senza modificare irreparabilmente il suo contenuto.
I piani del DOE per la Internet quantistica sono basati su quattro diverse priorità, ovvero sviluppare “i blocchi fondamentali costituenti” la rete di nuova generazione, integrare tra loro gli apparati di rete quantistici, creare tecnologie per ripetitori, switch e router quantistici, infine realizzare algoritmi di correzione degli errori adeguati al nuovo network.