Anche se la stagione natalizia deve ancora cominciare, all’inizio di dicembre Amazon si è già affrettata a classificare il periodo festivo di fine 2020 come il più grande e profittevole di sempre. Il business dell’e-commerce corre senza freni, la pandemia di COVID-19 spinge gli acquisti in rete e i super ricchi come Jeff Bezos (fondatore e patron di Amazon) sono sempre più ricchi.
In realtà, come spiega Amazon sul sito ufficiale, una parte significativa del successo della corporation va attribuita ai venditori indipendenti – prevalentemente piccole e medie imprese. In questo caso, dice sempre Amazon, le vendite globali sono cresciute di oltre il 60% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Secondo Amazon, gli acquirenti hanno scelto di supportare le piccole attività di vendita indipendente, hanno approfittato degli sconti sempre più numerosi e hanno effettuato i loro acquisti in anticipo sui tempi soliti. In questo modo, il Black Friday e il Cyber Monday del 2020 hanno raggiunto dimensioni mai viste prime dalla pur gigantesca corporation con sede a Seattle.
Le organizzazioni in difesa dei consumatori sono piuttosto critiche sulla reale utilità delle giornate dei “mega-sconti” online, ma Amazon procede dritta come un treno. Più di 70.000 PMI attive sul sito a livello globale hanno fin qui superato i $100.000 di prodotti venduti – per ciascuna azienda. Le PMI americane hanno movimentato qualcosa come 9.500 prodotti al minuto di media.
Il livello di ricavi globali dei venditori indipendenti ha raggiunto e superato i 4,8 miliardi di dollari, sostiene ancora Amazon, contribuendo alla creazione di 2,2 milioni di posti di lavoro. A tale obiettivo avrebbe contribuito Amazon stessa con un “aiuto” alle PMI da 100 milioni di dollari, anche se non viene spiegato come una simile cifra sia stata spesa in concreto.