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Windows Sandbox, virtualizzazione semplificata su Windows 10

Alfonso Maruccia | 20 Dicembre 2018

Microsoft Software Windows

Microsoft conferma le indiscrezioni del recente passato presentando la sua nuova sandbox integrata, una tecnologia pensata per facilitare il test […]

Microsoft conferma le indiscrezioni del recente passato presentando la sua nuova sandbox integrata, una tecnologia pensata per facilitare il test del software potenzialmente pericoloso – ma solo per gli utenti Pro di Windows 10.

Che Microsoft stesse lavorando a una sandbox per Windows 10 era un fatto noto da tempo, e ora la corporation di Redmond ufficializza la novità con un post tecnico sull’argomento: quella che ad agosto era conosciuta come InPrivate Desktop diventa Windows Sandbox, una tecnologia di virtualizzazione “leggera” che sfrutta la copia di Windows già installata sul PC per creare un ambiente chiuso e a prova di malware.

Windows Sandbox funziona più o meno come una qualsiasi sandbox, permettendo cioè di eseguire software potenzialmente pericoloso in un ambiente virtuale per evitare che eventuali routine malevole danneggino il sistema “reale”: tutte le modifiche apportate all’ambiente virtuale non influiscono in alcun modo sul sistema host, e alla chiusura della sandbox spariscono senza lasciare traccia di se.

Windows Sandbox

Una sandbox nativa

I requisiti necessari a utilizzare Windows Sandbox includono una copia di Windows 10 Pro o Enterprise, una CPU a 64-bit, l’abilitazione delle istruzioni di virtualizzazione nel BIOS/firmware UEFI, 4GB di RAM (8GB raccomandati), 1GB di spazio libero su disco (magari su SSD), 2 core di processore (consigliati 4 core con hyper-threading). La versione provvisoria della nuova sandbox è già disponibile sulla build 18305 di Windows 10 per Insider, mentre per testare la versione definitiva occorrerà attendere la distribuzione della prossima major release dell’OS (19H1 o quel che è).

Windows Sandbox è una funzionalità nativa che usa la copia di Windows già installata su disco per creare una nuova istanza virtualizzata del sistema, ha spiegato Microsoft, e impiega due diverse tecnologie (snapshot e clone) per velocizzare l’apertura e l’esecuzione della sandbox: la versione virtuale di Windows viene lanciata solo alla prima apertura della sandbox, lo stato attivo salvato su disco e quindi ricaricato nelle istanze successive.

Molto rumore per poco

In sostanza, Windows Sandbox rappresenta la versione integrata in Windows di soluzioni tecnologiche già viste, usate e apprezzate dagli utenti da un bel po’ di anni, sia sul fronte delle sandbox (Sandboxie) che delle virtual machine fatte e finite. L’obbligo di possedere una licenza Pro o Enterprise di Windows, poi, è uno svantaggio non da poco per chi ha acquistato un PC con licenza Home incorporata.