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Byod: i vostri dispositivi al servizio dell’azienda

Redazione | 12 Novembre 2014

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Policy chiare per tutti Basta iniziare a parlare del fenomeno del Byod e dei pericoli e vantaggi che nasconde per […]

Policy chiare per tutti

Basta iniziare a parlare del fenomeno del Byod e dei pericoli e vantaggi che nasconde per capire che è fondamentale definire delle policy che ne regolamentino l’adozione. Si tratta della prima difficoltà  davanti alla quale si trova ad esempio un sistemista al quale venisse chiesto di gestire l’accesso a dati e applicativi tramite terminali di proprietà  del dipendente.

Se ad esempio l’azienda utilizza esclusivamente terminali Windows, come si può gestire un portatile Apple? Nel caso si adottino soluzioni specifiche per le piattaforme mobili iOS e Android, come comportarsi con un dipendente che ha un cellulare Windows Mobile o Blackberry? Se non ci sono delle regole un dipendente potrebbe ad esempio sentirsi escluso solo perché il suo dispositivo è diverso da quelli aziendali. Nello stesso tempo l’azienda se per policy accetta il Byod deve necessariamente chiarire le specifiche degli strumenti che possono essere accettati in azienda e i limiti di utilizzo degli stessi. Dunque per ogni categoria di dispositivi (per esempio smartphone, tablet e portatili) bisogna comunicare chiaramente le specifiche in termini di hardware, sistemi operativi e persino applicazioni.

Il supporto a Windows 8 è limitato in azienda, ma è indispensabile per garantire il Byod: la maggior parte dei portatili acquistati per uso personale ha infatti questo sistema operativo.

Il supporto a Windows 8 è limitato in azienda, ma è indispensabile per garantire il Byod: la maggior parte dei portatili acquistati per uso personale ha infatti questo sistema operativo.

Queste caratteristiche non possono essere scritte nella roccia, ma devono anzi essere aggiornate frequentemente, proprio perché il fenomeno della consumerization rende tutto più veloce rispetto ai canoni aziendali. Ad esempio ad oggi moltissime aziende hanno solo Windows 7 in azienda, mentre chi ha comprato un computer per uso personale dal 2013 ad oggi quasi certamente lo ha preso con Windows 8 (o 8.1). Dunque la scelta di adottare il Byod richiede necessariamente tempi di aggiornamento più veloci per gli applicativi aziendali e un supporto più rapido ai nuovi sistemi operativi sul mercato. Altrimenti è il concetto stesso di Byod a perdere significato. Lo stesso riguarda per esempio il mondo del mobile. I telefonini Blackberry sono stati per anni la scelta preferita di molte aziende, ma oggi rappresentano una fetta di mercato risibile e in estinzione. Proprio per questo motivo se una azienda passa al Byod l’impatto su chi gestisce i sistemi informativi potrebbe portare a costi eccessivi o a inutili sprechi di risorse se ad esempio si richiede di mantenere il supporto sia a dispositivi di proprietà  aziendale ma relativamente obsoleti come i terminali Blackberry e Symbian, sia ai dispositivi di ultima generazione come i terminali Android fino alla release 4.4 e iOS fino alla 7. Nello stesso tempo i software e i connettori utilizzati lato server per supportare queste piattaforme sono differenti e non necessariamente compatibili e potrebbe essere difficile riuscire a garantire una connessione affidabile almeno alla posta elettronica, alla rubrica e all’agenda.

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