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Artemis Accords

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Artemis Accords, un patto per l’esplorazione della Luna

Alfonso Maruccia | 15 Ottobre 2020

NASA Spazio

Le agenzie spaziali di otto nazioni firmano Artemis Accords, una partnership che favorisce la cooperazione nelle missioni di esplorazione lunare e spaziale del prossimo futuro. C’è anche l’Italia.

NASA è al lavoro sul progetto Artemis, un’iniziativa di esplorazione spaziale che mira a riportare un uomo (possibilmente americano) sul suolo lunare e a farcelo restare in pianta stabile. Una “corsa” alla Luna che ricorda, almeno in parte, quella che ha contrapposto USA e Russia negli anni ’60. E che oggi dovrà contare sulla cooperazione fattiva degli altri paesi interessati.

In quest’ottica di collaborazione volontaria, NASA e le agenzie spaziali di altre sette nazioni hanno appena firmato Artemis Accords. Una nuova intesa che estende il partenariato internazionale già stabilito dall’Outer Space Treaty del 1967, imponendo principi in grado (teoricamente) di favorire una nuova era spaziale priva di competizione distruttiva, abuso dei corpi celesti e anche eventuali contese belliche nello spazio esterno.

NASA sulla Luna

I principi di Artemis Accords stabiliscono che l’esplorazione spaziale e lunare sia “pacifica”, trasparente nelle attività di ciascuna agenzia, usi sistemi e apparati tecnologici interoperabili, preveda l’assistenza dei partner in difficoltà, condivida i dati scientifici, non abusi dei corpi celesti e delle risorse naturali ivi presenti, si occupi in maniera sicura dei detriti spaziali.

Le prime nazioni firmatarie di Artemis Accords includono Stati Uniti, Italia, Australia, Canada, Giappone, Lussemburgo, Emirati Arabi Uniti e Regno Unito. Gli assenti eccellenti sono ovviamente Russia e Cina, con la prima che evidenzia la natura troppo americano-centrica del progetto di Gateway lunare (una stazione orbitante intorno alla Luna) e la seconda che accusa gli USA di voler semplicemente colonizzare la Luna.