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Corea del Sud: addio Windows, benvenuto Linux

Alfonso Maruccia | 23 Maggio 2019

Linux Windows

Le autorità coreane hanno deciso di passare da Windows a Linux, con un investimento economico notevole ma che, alla lunga, […]

Le autorità coreane hanno deciso di passare da Windows a Linux, con un investimento economico notevole ma che, alla lunga, porterà altrettanti vantaggi nel risparmio dei costi di gestione.

Anche se Windows è diventato un sistema operativo molto meno ostile al mondo open source e ha persino integrato un kernel Linux al suo interno, i PC basati sulla storica piattaforma di Microsoft necessitano ancora di costi di gestione significativi – soprattutto in ambito enterprise o governativo. Al punto che, almeno in Corea del Sud, si pianifica di abbandonare completamente Windows in favore di nuove soluzioni di computing basate sul suddetto kernel del Pinguino.

A preannunciare lo storico (ancorché niente affatto inedito) switch è stato il Ministero dell’Interno e della Sicurezza di Seul, che in questi giorni ha dichiarato di voler implementare una conversione completa dell’intero apparato informatico del governo sudcoreano dopo un periodo di test teso a valutare gli effetti sulla compatibilità con il software governativo.

Corea del Sud

Il piano di Seul avrà un costo stimato di 780 miliardi di won (circa 587 milioni di euro) e includerà la migrazione a Linux più l’acquisto di nuovi PC, mentre sul lungo periodo le autorità prevedono di risparmiare parecchio sui costi di gestione e supporto. Importante, secondo il ministero coreao, è anche la possibilità di liberarsi dalla dipendenza eccessiva da un singolo sistema operativo.

L’acquisto e la gestione di PC basati su Windows si accompagna tradizionalmente a un gran numero di problematiche sul fronte tecnologico e dei costi connessi al supporto, e di certo non aiuta il fatto che Windows 7 verrà presto abbandonato da Microsoft e le patch future saranno distribuite solo dietro il pagamento di un sovrapprezzo significativo.

Piuttosto che continuare ad affidarsi alle politiche commerciali di Redmond acquistando nuovi PC basati su Windows 10, dunque, la Corea del Sud preferisce abbandonare definitivamente il mondo Windows per affidare le proprie necessità informatiche ai sistemi operativi open source basati su Linux.