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Donald Trump, Twitter contro le fake news di Mr. POTUS

Alfonso Maruccia | 27 Maggio 2020

Donald Trump Fake news Social Twitter

L’incontinente presidente degli Stati Uniti bacchettato dal network dei cinguettii, che corregge le sue dichiarazioni fasulle sui rischi di brogli nel voto via posta. “Ve la faccio pagare”, risponde da par suo Trump.

Donald Trump è sempre al centro della scena per gli abusi della sua presidenza, oltre che per il complicato rapporto con il suo social network preferito. Il presidente degli Stati Uniti (POTUS) usa Twitter con una frequenza imbarazzante, “sparando” decine e decine di tweet polemici e minacciosi ogni giorno mentre il numero di morti americani per COVID-19 ha raggiunto e superato le 100.000 persone.

Twitter è il megafono preferito di Mr. POTUS, ma Twitter è in queste ore dovuta correre ai ripari per contrastare la diffusione di fake news da parte del suo illustre utilizzatore (finale). Una delle ultime sparate di Trump riguarda i presunti rischi di frodi elettorali derivanti dal voto via posta, un’accusa che il network dei cinguettii ora sbugiarda senza pietà con una nuova pagina “evento” in cui le dichiarazioni del POTUS vengono poco cerimoniosamente indicate come fasulle.

La reazione di Trump, neanche a dirlo, è stata quella di un personaggio tipico del folklore napoletano: il contrasto di Twitter alle fake news del POTUS sarebbe un’ingerenza nelle elezioni presidenziali dell’autunno 2020, e Trump “non permetterà” che tale interferenza continui.

Le fake news i cinguettii di Trump prendono di mira non solo la Cina, Twitter e gli avversari politici ma anche i morti: secondo il presidente Lori Kaye Klausutis, morta accidentalmente venti anni fa, sarebbe stata uccisa dal marito Joe Scarborough. Che si trovava a Washington mentre la moglie era in Florida.

Scarborough, già repubblicano e ora un acceso critico di Trump, ha scritto al CEO di Twitter Jack Dorsey chiedendo di rimuovere le accuse infamanti (e totalmente fasulle) del POTUS. Twitter non ha risposto, limitandosi a dirsi “profondamente dispiaciuto” del dolore causato dai tweet dell’inquilino arancione della Casa Bianca.