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Nuovo aggiornamento per Google Chrome con la versione beta 64.

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Google Chrome e l’epidemia di schermate bianche della morte

Alfonso Maruccia | 18 Novembre 2019

Cloud Google Servizi Web

Con un “esperimento” non richiesto veicolato a mezzo cloud, Google ha scatenato il panico tra un gran numero di aziende […]

Con un “esperimento” non richiesto veicolato a mezzo cloud, Google ha scatenato il panico tra un gran numero di aziende IT a cavallo del week-end. Chrome è al servizio della corporation di Mountain View o degli utenti?

Chrome non è solo sistemi macOS danneggiati a causa di aggiornamenti malnati, ma anche “esperimenti” imposti da Google che rendono decine di migliaia di PC praticamente inutilizzabili. Il fattaccio è avvenuto a cavallo del week-end, e ha appunto portato alla comparsa di migliaia di “schermate bianche della morte” (WSOD) nell’onnipresente browser Web di Mountain View.

In regime di WSOD, un problema idealmente imparentato con le famigerate BSOD di Windows, tutte le schede aperte su Chrome vanno in crash e lasciano il posto a pagine totalmente bianche. E questa è stata la condizione sperimentata dal browser proprietario di Google su Windows Server in modalità terminale o nelle virtual machine – entrambe soluzioni molto popolari in ambito enterprise.

Diverse aziende hanno lamentato la comparsa di WSOD su migliaia di PC, con l’impossibilità di operare in condizioni normali e una disagio che si è protratto per due giorni interi nel retail, nei call center e altrove. Alla fine Google ha, bontà sua, riconosciuto l’esistenza del problema, confermandone l’origine e ripristinando il normale comportamento del suo browser.

Google WSOD

Responsabile dell’epidemia di WSOD è a quanto pare la funzionalità WebContents Occlusion, una tecnologia pensata per sospendere le schede aperte in Chrome quando la finestra del browser non è quella in evidenza sullo schermo così da ridurre il consumo delle risorse di sistema. Una funzionalità “sperimentale” che Google aveva fin qui testato sulle versioni beta del browser, e che è stata improvvisamente (e inavvertitamente) attivata anche sulle versioni stabili di Chrome (m77, m78) con un aggiornamento forzato avvenuto lo scorso venerdì.

La funzionalità WebContents Occlusion non aveva fin qui provocato problemi particolari, ha dichiarato alla fine Google, quindi l’epidemia di WSOD ha colto di sorpresa sia i clienti aziendali che la stessa Mountain View. Le aziende che usano Chrome per il loro business non l’hanno presa molto bene, accusando Google di fare “esperimenti” cloud non richiesti e di trattare i suddetti business come cavie da laboratorio provocando ingenti perdite finanziarie. Le gioie e le “magie” del cloud.