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Un monitor per giocare meglio in stereoscopia

Davide Piumetti | 23 Febbraio 2012

Monitor

Configurazione degli occhiali Il processo d’installazione è ancora più rapido che in passato, proprio grazie al trasmettitore integrato nel monitor. Una […]

Configurazione degli occhiali

Il processo d’installazione è ancora più rapido che in passato, proprio grazie al trasmettitore integrato nel monitor. Una volta collegato il display al Pc è sufficiente abilitare la voce 3D Vision all’interno dei driver Nvidia (consigliamo di scaricare sempre la versione più aggiornata). A questo punto appare la guida assistita per regolare la sincronia delle lenti polarizzate degli occhiali con le immagini riprodotte a video; dopo questa prima operazione dovrete scegliere la velocità  di refresh: poiché in Italia la rete elettrica opera a 50 Hz, si consiglia di impostare la frequenza di refresh del monitor, e di conseguenza degli occhialini, a 100 Hz. Con una frequenza multipla di quella di oscillazione della rete elettrica si evita il fastidioso effetto di sfarfallio che si osserva quando le lenti degli occhialini sono oscurate con frequenza diversa da quella con cui oscillano le lampade al neon per l’illuminazione ambientale. Il fenomeno dello sfarfallio è meno evidente nel caso di illuminazione con lampade a incandescenza (normali o di tipo alogeno) perché il calo d’intensità  di luce emessa dal filamento durante l’oscillazione della tensione elettrica è mascherato dall’inerzia termica del filamento che non rimane incandescente anche durante il transitorio dovuto all’utilizzo di corrente alternata.

A questo punto il sistema 3D Vision è pronto per il primo utilizzo: una volta caricato il videogioco bisogna abilitare nelle opzioni dell’applicazione la voce relativa alla stereoscopia. Fatto ciò premendo la combinazione di tasti Ctrl+T il sistema commuta al volo tra la modalità  3D classica a quella S-3D (3D stereoscopico). Quando la modalità  S-3D è attiva il driver 3D Vision forza l’applicazione a generare due immagini di ciascuna scena utilizzando due punti di vista distanziati sull’asse orizzontale secondo un parametro di default pari al valore medio di distanza tra gli occhi.

L’esperienza di gioco

Nel giudizio sulle tecnologie per la visione 3D il fattore soggettivo gioca spesso un ruolo chiave, in modo più evidente di quanto possa accadere per altre periferiche per Pc dove design e tecnologia si scontrano con l’ergonomia e le abitudini del corpo umano. Una volta analizzati e valutati i valori oggettivi della soluzione per la simulazione tridimensionale entra in gioco la sensibilità  individuale: per alcuni il 3D amplifica senza controindicazioni l’esperienza di gioco e di visione, mentre per altri presenta difficoltà  di adattamento alla stimolazione tridimensionale artificiale. Per questi ultimi l’affaticamento può essere così rapido (eventuali difetti o patologie della vista posso essere un fattore aggravante) da portare all’insorgere di mal di testa o nausea già  dopo pochi minuti. Non vogliamo creare alcun allarmismo, ma nemmeno nascondere quello che un utente che compra a scatola chiusa potrebbe scoprire appena arrivato a casa. Alla base di questo affaticamento vi è il fenomeno identificato come conflitto tra accomodazione e vergenza. In soldoni i muscoli oculari si trovano a fronteggiare una situazione di stress nel tentativo di correggere in modo continuo il punto di messa a fuoco di oggetti su diversi piani di profondità , quando invece l’immagine reale si trova sempre sul piano del monitor. Quando si osservano scene in stereoscopia a distanza ravvicinata, lo sforzo per far convergere gli occhi su oggetti molto vicini è notevole e questo può essere avvertito con un senso di stanchezza già  dopo pochi secondi di visione.

Ecco i loghi che dovete cercare se volete acquistare un dispositivo che supporti tutte le novità  legate alla tecnologia Nvidia 3D Vision 2: quello 3D Lightboost certifica che il monitor è in grado di offrire una luminosità  superiore e conforme alle specifiche previste da Nvidia, mentre quello 3D Vision indica il supporto di una frequenza adeguata (almeno 100 Hz) per l’utilizzo degli occhiali stereoscopici.

Il nostro consiglio è di provare prima di comprare, perché la fruizione della tecnologia 3D avviene in un contesto molto diverso da quello al quale siamo abituati. Al cinema siamo rilassati, in condizioni di bassa luminosità  e a una distanza dallo schermo che riduce lo sforzo di messa a fuoco; al contrario quando si gioca al Pc si è spesso in tensione, serve coordinare pensieri e gesti e il lavoro di messa a fuoco per i muscoli oculari è più intenso.

In conclusione, la combinazione tra il nuovo schermo Asus con tecnologia Lightboost e gli occhialini Nvidia 3D Vision 2 offre un’esperienza esaltante per gli appassionati di videogiochi e riesce a colmare le principali lacune rispetto alla soluzione passata. Tuttavia, per i motivi che abbiamo riportato sopra, vi consigliamo di provare la tecnologia in uno dei tanti punti dimostrativi organizzati da Nvidia presso punti vendita selezionati e di incrementare in modo progressivo il tempo di utilizzo: un approccio di questo tipo permette anche a soggetti sensibili di migliorare il livello di adattabilità  del proprio sistema visivo.

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