Storage

Mai più senza Backup

Redazione | 16 Marzo 2011

Per quanto riguarda i prodotti esterni con connessione Usb il discorso è differente; la grandissima diffusione di questo standard e […]

Per quanto riguarda i prodotti esterni con connessione Usb il discorso è differente; la grandissima diffusione di questo standard e la recente introduzione della versione 3.0 retrocompatibile con il passato, mettono al sicuro i possessori di periferiche Usb ancora per molto tempo. È difatti probabile che questo connettore resti sulle schede madri e sui notebook ancora per almeno un decennio, rendendo possibile recuperare i file archiviati su dispositivi di quel tipo senza problemi. Anche in questo caso, quando il mercato decreterà  che una nuova connessione venga imposta come punto di riferimento del settore sarà  buona norma riversare i propri dati su supporti nuovi, possibilmente in grado di durare a lungo nel tempo. Periferiche oggi avanzate, con connessioni Firewire, eSata o simili, hanno meno probabilità  di essere ancora pienamente utilizzabili tra una decina d’anni, motivo per cui, per un utilizzo specifico di backup, è meglio optare per la connessione Usb 2.0 o, meglio ancora, per la più veloce Usb 3.0.

Non sono però solo i supporti a subire i rigori del tempo e a candidarsi a una obsolescenza prematura che potrebbe rendere difficoltoso il recupero dei dati, ma anche i formati stessi dei file possono creare alcuni problemi. Quando si salvano documenti, immagini o video non si tiene infatti quasi mai in considerazione il formato specifico con il quale vengono salvati; software diversi producono infatti file e formati diversi tra di loro, pur contendo all’atto pratico finale, le stesse informazioni. Nei casi peggiori versioni diverse dello stesso software creano file incompatibili tra loro, che possono rappresentare un grosso problema in termini di backup a lunga scadenza. Già  oggi può capitare di avere a che fare con file creati qualche anno fa che, per motivi diversi, faticano a funzionare sui moderni personal computer.

File creati con versioni non troppo recenti di Outlook hanno imposti limiti che le più recenti versioni superano solo con difficoltà , e non è certo il fatto che, tra cinque o dieci anni, i software sul mercato potranno aprire file così vecchi. Anche le immagini, codificate con algoritmi ormai superati possono presentare problemi nella gestione dei colori, così come video creati con software di cui ormai si sono perse le tracce. Per questo motivo per l’archiviazione definitiva di alcuni file di importanza notevole è bene seguire alcune importanti linee guida. Alcuni formati oggi esistenti sono infatti stati creati con l’intenzione diretta di durare nel tempo, di risultare leggibili anche tra molti anni e non presentare alcun problema per gli utenti. Le maggiori software house si sono infatti impegnate a salvaguardare nel tempo questi formati, che risultano di conseguenza i migliori in assoluto in termini di longevità  e perfetti per il backup dei documenti. Per quanto riguarda le immagini, oltre al .jpg, spesso accusato di scarsa qualità , sono certi di una durata costante anche tutti i file .tiff e .png, dedicati rispettivamente più al mondo professionale e a quello del web; per i video, se possibile è meglio scegliere una codifica open source come H.264 e non quelle proprietarie presenti in molti software di creazione, che in futuro potrebbero risultare illeggibili o importabili esclusivamente nelle versioni evolute dello stesso programma.

< Indietro Successivo >