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MacBook Air sempre più piccoli

Davide Piumetti | 25 Febbraio 2011

Le analogie e le differenze Il MacBook Air da 11″ sembra una copia in scala ridotta del modello da 13″: troviamo […]

Le analogie e le differenze

Il MacBook Air da 11″ sembra una copia in scala ridotta del modello da 13″: troviamo il classico telaio unibody in alluminio, la tastiera a isola e tutti gli elementi tipici della famiglia Air. La rinnovata piattaforma interna è identica per i due modelli, basata su chipset Nvidia MCP89. Questo componente integra al suo interno una Gpu di classe Geforce 320M, che rappresenta un consistente miglioramento rispetto alla precedente Geforce 9400M. In ogni caso è un chip compatibile DirectX 10.1 (non la più recente versione 11) e non dispone di memoria dedicata, bensì utilizza 256 Mbyte della Ram di sistema. Pur essendo più veloce delle soluzioni integrate Intel, non può essere paragonata al Geforce GT 330M che equipaggia i MacBook Pro: si tratta di due soluzioni molto differenti dal punto di vista architetturale e in più il GT 330M può contare su memoria Ram dedicata, molto più veloce rispetto a quella condivisa. Le specifiche del chip grafico sono identiche per i due MacBook Air: 48 CUDA core, frequenza di clock di 450 MHz per la Gpu e 950 MHz per gli shader, mentre la frequenza della Ram è di 1.066 MHz. La memoria base è di 2 Gbyte, di tipo Ddr-3, con i chip direttamente saldati sulla scheda madre e non espandibili dall’utente. In fase di ordine si può raddoppiare il quantitativo a 4 Gbyte, aggiungendo 90 Euro.

Una differenza evidente tra i due modelli sta nel processore utilizzato. Il MacBook Air da 11″ ha a bordo un Core 2 Duo SU9400 a 1,4 GHz, quello da 13″ invece presenta un SL9400 da 1,86 GHz. Il primo è di tipo Ultra Low Voltage e ha un valore di Tdp (Thermal Design Power) di soli 10 W, mentre l’SL9400 è un più semplice Low Voltage e consuma di più, con un Tdp di 17 watt. D’altro canto è decisamente più veloce, non solo per la maggiore frequenza di clock ma anche per il quantitativo di cache L2 raddoppiato, 6 anziché 3 Mbyte. Entrambi i processori sono costruiti a 45 nanometri e il package misura 22 x 22 millimetri.

Come opzione è possibile avere un processore più veloce, ma solo sulle configurazioni di fascia alta: sul modello da 11″ è disponibile un Core 2 Duo SU9600 da 1,6 GHz, mentre per il 13″ c’è un SL9600 da 2,13 GHz. In tabella sono evidenziate le varie combinazioni possibili.

I MacBook Air sono disponibili esclusivamente con disco allo stato solido, con capacità  variabile tra 64 e 256 Gbyte a seconda della configurazione. Non esiste più lo spazio fisico per un disco tradizionale all’interno del telaio e il connettore non è in formato standard.

Tra l’altro aprire il telaio è diventato molto più difficile: le viti sono di tipo Torx a cinque punte anziché sei, e il relativo cacciavite è difficile da trovare. In realtà  non c’è ragione per cui l’utente debba accedere ai componenti interni, visto che l’upgrade della Ram è impossibile e quello del disco molto complicato.

Il confronto tra le dimensioni del MacBook Air da 11″ (a sinistra) e del modello da 13″.

Una novità  molto apprezzata sarà  sicuramente la presenza della seconda porta Usb, che permette di collegare più periferiche senza ricorrere per forza a un Hub esterno; il MacBook Air da 13″ inoltre ha un lettore per schede Sd. Il connettore per monitor esterno è di tipo mini DisplayPort, esistono adattatori per il formato Dvi o Vga venduti a 29 Euro l’uno. L’adattatore Usb-Ethernet per le reti cablate ha lo stesso prezzo.

Lo spessore dei due modelli è paragonabile. Il peso invece passa da 1,06 kg a 1,32 kg. L’Air da 11″ è il più leggero MacBook mai realizzato.

Visto che gli Air sono privi di unità  ottica integrata, Apple ha pensato bene di fornire in dotazione un tool di ripristino del sistema operativo su chiavetta Usb: una soluzione semplice e intelligente che apprezziamo e condividiamo.

Altro elemento comune è la tastiera, purtroppo non retroilluminata, praticamente identica per i due modelli. Il pad multi-touch in vetro è di ultima generazione, già  visto sui MacBook Pro, e risulta ampio e funzionale.

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