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Microsoft 365

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Microsoft 365, la produttività cloud per consumatori

Alfonso Maruccia | 31 Marzo 2020

Cloud Microsoft

Redmond ha annunciato l’arrivo di un nuovo piano consumer per la sua piattaforma cloud: Microsoft 365 includerà le solite app di Office ma anche nuovi strumenti di collaborazione e controllo parentale.

Già annunciata da tempo, la tanto strombazzata sottoscrizione cloud per clienti consumer è finalmente arrivata: Microsoft 365 prende il posto del servizio in precedenza noto come Office 365, introducendo la sottoscrizione Personal and Family espressamente dedicata ai singoli o ai nuclei familiari con tanto di IA, strumenti Office, controlli parentali e altro ancora.

A partire dal prossimi 21 aprile, il nuovo piano Microsoft 365 Personal and Family rappresenterà la principale offerta consumer della piattaforma cloud di Redmond: non c’è Windows 10 come inizialmente ipotizzato, ma non mancheranno i servizi di produttività di Office, lo storage remoto di OneDrive e Outlook.

Microsoft 365 Personal and Family

Gli abbonati di Microsoft 365 Personal and Family potranno contare su nuove funzionalità “aumentate” dall’intelligenza artificiale, che permetteranno ad esempio di ricevere consigli sulla grammatica e suggerimenti per riscrivere questo o quel passaggio (in Word). Su Excel sarà possibile collegare gli account finanziari con l’import dei dati nei nostri fogli di calcolo, e PowerPoint avrà un “coach” per fare pratica prima di una presentazione dal vivo.

Le novità assolute di Microsoft 365 Personal and Family includono poi la versione consumer della piattaforma di collaborazione Microsoft Teams, e il sistema di controllo parentale Family Safety con cui poter impostare limiti di attività per i ragazzi su Windows 10, Xbox o persino gadget Android (con iOS in arrivo in futuro).

Come ogni servizio cloud anche Microsoft 365 Personal and Family ha la data di scadenza: se gli utenti non pagheranno $7 al mese ($10 per account “familiari”) vita natural durante, i servizi di produttività cesseranno di funzionare al pieno delle loro capacità. E in caso di perdurante indisponibilità dei server come capitato di recente ad Azure a causa della quarantena anti-COVID-19? Tante scuse e buona fortuna: l’importante, per Microsoft è “convertire” i clienti in abbonati.