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Chrome e ChrEdge, bug e redirezioni forzate

Alfonso Maruccia | 27 Ottobre 2020

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I “gemelli diversi” dei browser Web colpiti da bug potenzialmente dannosi per la privacy (Chrome), oppure aggiornati per sterminare una volta per tutte l’utenza residua di Internet Explorer (ChrEdge).

Il browser Chrome sta sperimentando un’importate fase di evoluzione tecnologica, con Google impegnata a bloccare l’advertising abusivo e a superare il modello di tracciamento basato sull’utilizzo dei cookie di terze parti. In quest’ultimo caso, un bug emerso di recente lascia intravvedere una transizione non proprio semplicissima verso il nuovo modello.

Inizialmente scoperto da uno sviluppatore iOS nella versione 86.0.4240.75 di Chrome, il bug in questione fa in modo che Chrome “ricordi” sempre le impostazioni e i dati salvati da Google e YouTube, anche nel caso in cui l’utente avesse espressamente configurato il browser per non salvare cookie o informazioni su alcun sito Web tra una sessione e l’altra.

Google Chrome logo

La ritenzione dei cookie potrebbe rappresentare una violazione della privacy dell’utente, ma Google ha già confermato di essere al lavoro su una soluzione per i siti first-party. Con l’aggiornamento a Chrome 86.0.4240.111, lo storage locale di YouTube viene correttamente eliminato ma lo stesso non si può ancora dire per Google.com.

Una novità meno problematica ma potenzialmente fastidiosa è infine quella che coinvolge ChrEdge, il clone di Chrome con cui Microsoft ha sostituito Edge su Windows e non solo. Il nuovo Edge dovrebbe presto diventare l’unico browser integrato ufficialmente in Windows 10, andando a coprire anche l’utenza residua di Internet Explorer.

Internet Explorer

L’atavico browser dei sistemi Windows è in via di dismissione, e nelle prossime settimane Microsoft pianifica di aggiungere un ulteriore promemoria per quel 5% di utenza che ancora si ostina a usare IE. Il prossimo aggiornamento di Edge installerà un componente aggiuntivo (sotto forma di BHO) su IE, pensato per agire quando si prova a visitare uno dei tanti siti Web non compatibili col browser e per aprire il sito incriminato in una pagina di Edge. Una funzionalità utile per gli utenti comuni, molto meno per le aziende che ancora si ostinano (o sono obbligate) a usare IE nelle loro procedure interne.