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Online il codice sorgente di Windows NT 3.5 e della prima Xbox

Alfonso Maruccia | 22 Maggio 2020

Sicurezza Windows Xbox

Il nuovo leak di dati coinvolge Windows NT 3.5 e la Xbox originale, con documenti riservati e codice sorgente ora disponibili online. Nulla di cui preoccuparsi, suggerisce Microsoft.

In queste settimane si è parlato del presunto leak di codice sorgente e documenti riservati appartenenti a Nintendo, ma ora emerge la notizia che un leak sembra effettivamente esserci stato. La vittima è però Microsoft, e il materiale emerso online riguarda la console Xbox originale e lo storico sistema operativo Windows NT 3.5.

Stando a quanto rivela The Verge, ignoti hanno distribuito e condiviso in Rete il codice del sistema operativo alla base della Xbox, console videoludica di sesta generazione (la stessa a cui appartengono PlayStation 2 e Dreamcast) uscita nel 2001 e baciata da un successo non esattamente travolgente.

I dati compromessi includono il kernel del sistema operativo alla base della console, una piattaforma custom basata sul codice di Windows 2000. Il leak è “genuino”, sostiene The Verge, mentre Microsoft dice di essere al lavoro per indagare sull’accaduto. Assieme al kernel di Xbox ci sono anche ambienti di sviluppo, emulatori e documenti interni, un “tesoro” di informazioni che potrebbe forse aiutare la tradizionalmente ardua impresa di emulare in maniera fedele la console su PC.

Windows NT 3.5

L’altro prodotto proprietario coinvolto nel leak è Windows NT 3.5, sistema operativo professionale commercializzato nel 1994 e seconda release assoluta della piattaforma NT (che poi diventerà XP e infine l’attuale Windows 10). In questo caso i dati includono il codice sorgente di una versione “quasi definitiva” dell’OS, più tutti gli strumenti necessari alla compilazione dei fine binari.

Come già Xbox, Windows NT (3.5) è stato da tempo abbandonato al proprio destino da Microsoft. Il periodo di supporto esteso è terminato il 31 dicembre 2001, e il codice oggi alla base di Windows 10 è prevedibilmente molto diverso rispetto a quello storico. Nulla, in ogni caso, che possa impedire l’analisi del materiale trafugato a scopo di studio o, perché no, riproduzione in progetti alternativi come ReactOS.