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Apple vs Intel, Skylake ha accelerato il passaggio ad ARM?

Alfonso Maruccia | 26 Giugno 2020

Apple ARM Cpu Intel

Secondo un insider, la scarsa qualità iniziale dell’architettura Skylake avrebbe convinto Apple ad accelerare il passaggio ad ARM. In superficie, Intel fa la diplomatica.

Il tanto vociferato passaggio di Apple all’architettura ARM per i processori dei Mac del futuro è diventato realtà questa settimana, ma stando a chi ha lavorato con Intel dall’interno il processo ha subito un accelerazione nel 2015. I problemi con l’architettura Skylake avrebbero convinto Cupertino ad abbandonare Santa Clara molto più velocemente di quanto inizialmente previsto.

A svelare l’importante retroscena è François Piednoël, ex-ingegnere di Intel che in una recente chat chiama direttamente in causa l’architettura Core di sesta generazione. Quella stessa architettura che ha segnato il debutto del problematico processo produttivo a 14nm (usato ancora oggi), dice Piednoël, ha convinto Apple a velocizzare l’adozione dell’architettura concorrente sviluppata da ARM.

Secondo quanto sostiene Piednoël, il controllo qualità di Skylake è stato particolarmente negativo – per Intel ma anche per Apple. In pratica gli ingegneri di Cupertino erano diventati i reporter numeri uno per i problemi dell’architettura, individuando quasi la stessa quantità di bug scovati internamente da Intel.

Skylake avrebbe segnato il punto di svolta per Apple nella volontà di abbandonare Intel per ARM, suggerisce Piednoël. Se il lavoro di Santa Clara fosse stato di migliore qualità, a Cupertino avrebbero forse continuato a utilizzare i chip x86 anche negli anni a venire.

Ma come ha preso, Intel, l’intera faccenda dello switch verso ARM? Per ora il colosso dei transistor professa diplomazia, continuando a definire Apple un partner impegnato su vari fronti del business e che quindi continueranno a supportare. Intel ha altresì ribadito la volontà di realizzare “l’esperienza PC più avanzata” anche in futuro, a partire dalle CPU Tiger Lake a 10 nanometri in arrivo nei portatili “next-gen” entro il 2020.