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Mozilla, 250 licenziamenti per sopravvivere al futuro

Alfonso Maruccia | 12 Agosto 2020

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La corporation statunitense ha annunciato un piano di licenziamenti piuttosto duro. Mozilla dice di voler “rifocalizzare” gli sforzi sui prodotti commerciali per sopravvivere.

Le quota di Firefox nel mercato dei browser è in contrazione grazie (anche) al comportamento da malware del browser ChrEdge di Microsoft, la pandemia di COVID-19 ci ha messo del suo e ora Mozilla si trova costretta a riconsiderare l’intero modo di fare business. Occorre cambiare profondamente, dice il CEO Mitchell Baker, e diventare “più piccoli” per rispondere più agilmente alle sfide di un settore tecnologico/telematico in continuo mutamento.

Mozilla si ristruttura partendo da 250 licenziamenti, ha annunciato Baker. Le filiali periferiche di Taipei a Taiwan verranno chiuse, e 60 dipendenti verranno spostati in team differenti. I piani per-COVID per il 2020 già prevedevamo cambiamenti importanti, dice il CEO, ma la pandemia di Sars-CoV-2 ha impresso un’accelerazione improvvisa all’implementazione delle novità.

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La corporation statunitense vuole continuare a offrire un’alternativa per gli utenti alle soluzioni “Big Tech convenzionali”, e per farlo Mozilla intende focalizzare ancora più energie sui prodotti commerciali come la recentemente lanciata Mozilla VPN. Mozilla avrà bisogno di un nuovo modo di pensare a Internet, un nuovo focus sulla tecnologia e sulle collaborazioni esterne, sulla community e sulle ricadute economiche delle proprie iniziative.

In buona sostanza Mozilla intende proseguire sulla strada, disastrosa, fin qui seguita con il totale disprezzo per la libertà di scelta degli utenti di Firefox, un browser che in passato rappresentava il pinnacolo della personalizzazione e che ora continua a implementare limitazioni e ostacoli alla suddetta personalizzazione con ogni nuovo update.

Il “corporate speak” di Baker nasconde una realtà piuttosto dura da affrontare, e che farà presto sentire tutti i suoi effetti sull’esistenza stessa di Mozilla. La fondazione americana ha fin qui potuto contare sui danari di Google grazie all’integrazione del motore di ricerca in Firefox. Il 90% dei ricavi di Mozilla viene da Mountain View, ma la partnership termina nel 2020 e il contratto non è stato rinnovato. Il 2021 segnerà l’inizio della fine per Mozilla e per il progetto Firefox?