Una piccola utility gratuita permette di ripristinare il download degli aggiornamenti sulle versioni meno recenti di Windows, anche se tra qualche anno non sarà più possibile.
La politica adottata da Microsoft per promuovere l’uso di Windows 10 è a dir poco discutibile: la corporation agisce, in modo diretto o in diretto, nel tentativo di forzare la mano agli utenti e spingerli sempre e comunque all’upgrade. Redmond vorrebbe che tutti passassero all’OS dagli aggiornamenti obbligatori e disastrosi, al punto da rimuovere il supporto a Windows Update per i PC basati su CPU di più recente produzione.
Chi utilizza un sistema con processore Intel Core di settima generazione o superiore, AMD “Bristol Ridge” e Qualcomm 8996 assieme a Windows 7 SP1 o Windows 8.1 conosce già il problema, ed è la stessa Microsoft a spiegarlo con un documento di supporto ufficiale: se si prova a cercare o scaricare nuove patch tramite Windows Update su uno dei due sistemi operativi summenzionati, Windows si limiterà a dire che il PC in uso “impiega un processore progettato per l’ultima versione di Windows” e non è correttamente supportato con quella installata al momento.
Si tratta, come è facile immaginare, di una menzogna bella e buona, visto che l’installazione delle patch di sicurezza non dipende certo – per larghissima parte – dalla CPU in uso e i Patch Tuesday mensili continuano a dispensare update per gli OS “non supportati” con regolarità svizzera. L’ostacolo imposto da Microsoft è del tutto artificiale, e fortunatamente risulta piuttosto facile da bypassare grazie a una piccola utility open source come wufuc.
Supporto ripristinato
Il funzionamento di wufuc è essenziale, quasi invisibile all’utente finale: basta scaricare il pacchetto .msi più indicato per l’architettura dell’OS in uso (wufuc v1.0.1.201 a 32-bit, wufuc v1.0.1.201 a 64-bit), avviare l’installazione, aspettare il termine dell’operazione e il gioco è fatto: gli aggiornamenti di Windows Update dovrebbero essere di nuovo accessibili anche sui processori e l’hardware “non supportati”.
In effetti wufuc si limita a creare una nuova attività pianificata, lanciando il comando "C:\Windows\system32\rundll32.exe" "C:\Program Files\wufuc\wufuc32.dll",RUNDLL32_Start
a ogni avvio del sistema e modificando un file di configurazione senza toccare in alcun modo il file di sistema responsabile del controllo della CPU in uso (wuaueng.dll
).
L’utility funziona solo su Windows 7 SP1 e Windows 8.1, ed è particolarmente utile anche per gli utenti proprietari di PC con processori meno recenti che hanno, loro malgrado, dovuto subire lo stesso destino di quelli con hardware “non supportato” con gli aggiornamenti di Windows Update bloccati a monte.
Grazie a wufuc, chi proprio non riesce a sopportare Windows 10 – avendone ben donde – potrà continuare ad aggiornare gli OS precedenti ancora per qualche tempo: i piani Microsoft per il supporto esteso garantito a Windows 7 e Windows 8.1 termineranno rispettivamente il 14 gennaio 2020 e il 10 gennaio 2023.
Potrebbe interessarti anche:
Patch Tuesday di ottobre 2018, come scaricare gli aggiornamenti per Windows