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Project Discovery, i giocatori di EVE Online contro il COVID-19

Alfonso Maruccia | 10 Novembre 2020

COVID-19 Gaming

Decine di migliaia di giocatori di EVE Online hanno partecipato a Project Discovery, un mini-gioco progettato per aiutare la ricerca contro il COVID-19.

Mentre Star Citizen si avvia a essere il vaporware più longevo della storia dei videogiochi, un altro simulatore spaziale massivo online (MMORPG) è disponibile già da anni e ha una popolazione attiva di decine di migliaia di giocatori. Una parte di questi giocatori è stata ora arruolata in un progetto di ricerca contro la pandemia di COVID-19 chiamato Project Discovery.

L’intera comunità scientifica internazionale è al momento concentrata per risolvere il problema sanitario più grave che il mondo abbia conosciuto negli ultimi 100 anni, e l’industria tecnologica contribuisce da par suo attraverso i supercalcoli e le reti distribuite come quella di Folding@home.

EVE Online è un MMOG a tema spaziale in circolazione da 17 anni, un gioco multiplayer disponibile per Windows (e Mac) in cui i partecipanti possono “vivere” un mondo persistente nel modo che preferiscono scegliendo tra estrazione mineraria, pirateria, produzione, commercio, combattimento ed esplorazione. In alternativa, chi ha già provato tutto quello che il gioco ha da offrire può impegnare una parte del suo tempo online con il mini-game Project Discovery.

I partecipanti del progetto possono contribuire alla lotta contro il COVID-19 catalogando diverse popolazioni di cellule, aiutando così i ricercatori ad analizzare il modo in cui il virus SARS-CoV-2 influenza il sistema immunitario umano.

La risposta della community di EVE è stata fin qui entusiastica, con più di 171.000 giocatori impegnati in 47 milioni di mini-giochi per l’equivalente di 36 anni di lavoro di catalogazione cellulare. Anche questa, in fondo, è una rete di calcolo “distribuita” ma basata sull’uso dell’intelligenza umana piuttosto che sulla IA o i supercalcoli degli apparati HPC.