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Walmart: dipendenti umani e robot pari sono

Alfonso Maruccia | 4 Novembre 2020

Robot Walmart

Il colosso USA della vendita al dettaglio fa dietrofront: i robot non sostituiranno i dipendenti umani nel rifornimento degli scaffali. Le performance sono sostanzialmente identiche.

Apple ha già fatto dietrofront nell’utilizzo dei robot su larga scala per assemblare la sua iRoba nelle fabbriche cinesi, e ora tocca a Walmart seguire la stessa strada che porta all’indietro. A quanto pare, quando si tratta di rifornire scaffali con prodotti da offrire ai clienti i dipendenti in carne e ossa offrono prestazioni identiche a quelle degli apparati robotici.

Walmart aveva avviato un programma sperimentale con robot per la scansione degli scaffali nel 2017, utilizzando sistemi automatici assemblati da Bossa Nova Robotics. Un esperimento, conferma ora la corporation, che ha riguardato 500 diversi punti vendita e che ha fornito risultati a dir poco interessanti.

Secondo quanto scrive il Wall Street Journal, la pandemia ha permesso a Walmart di verificare che i dipendenti umani si comportano allo stesso modo, ovvero con tempi e prestazioni simili, rispetto ai robot di Bossa Nova. L’esplosione degli acquisti online ha costretto un maggior numero di dipendenti a raccogliere i prodotti da spedire sugli scaffali, facilitando i rifornimenti quando era necessario.

Il pericolo che Walmart licenzi buona parte del suo esercito di dipendenti nel corso dei prossimi anni sembra insomma scongiurato, e ora il problema si sposta sulle prospettive delle aziende che hanno scommesso su questa tecno-futuristica “certezza”. Dopo la fine del contratto con Walmart, Bossa Nova Robotics è stata costretta ad allontanare metà dei suoi impiegati e a rifocalizzare gli sforzi aziendali su nuove iniziative nel campo del software.