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Windows 10 rotto

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Windows 10, niente account off-line e problemi con le operazioni di stampa

Alfonso Maruccia | 2 Ottobre 2019

Microsoft Windows

Il disastro noto come Windows 10 continua a far discutere e a causare problemi agli utenti, che ora si trovano […]

Il disastro noto come Windows 10 continua a far discutere e a causare problemi agli utenti, che ora si trovano costretti a installare l’OS senza Internet se non vogliono creare un account Microsoft. Mentre un nuovo update corregge un baco e ne introduce un altro.

Windows 10 è oramai universalmente considerato come uno dei sistemi operativi più problematici degli ultimi anni, e l’ultima major release (Windows 10 1903) non fa certo eccezione in tal senso. La lista dei problemi dell’OS per PC più popolare continua ad allungarsi, e Microsoft, piuttosto che migliorare la qualità dello sviluppo, pensa a nascondere la possibilità di creare un account pienamente “off-line” durante l’installazione.

La possibilità di usare un account non collegato alle piattaforme cloud – e a quella di Microsoft in particolare – è da sempre una funzionalità integrata in Windows, ma recentemente alcuni utenti si sono accorti che, provando a installare Windows 10 1903 su un disco vuoto, tale opzione è diventata sostanzialmente invisibile: sulla versione Pro dell’OS l’account off-line è stato nascosto dietro la voce di “collegamento a un dominio”, mentre nella variante Home l’unica possibilità sembra essere quella di installare il sistema dopo aver disconnesso il PC da Internet.

Windows 10, account off-line

La nuova, spiacevole sorpresa in fase di installazione di Windows 10 è ovviamente in linea con la politica “cloud-centrica” di Microsoft imposta dal CEO Satya Nadella, anche se non è oggettivamente comprensibile, dal punto di vista dell’utente finale, quale vantaggio pratico possa portare la cancellazione di un’opzione standard per l’uso del PC sin dalla notte dei tempi.

Oramai gli interessi commerciali di Microsoft sono, con tutta l’evidenza del caso, totalmente separati dalla soddisfazione di utenti e clienti: il codice di Windows 10 1903 è strapieno di bug e problemi, Redmond ha licenziato buona parte dei betatester interni affidandosi a quelli (inconsistenti e incostanti) dei canali Insider e la qualità finale del prodotto è su una linea discendente che non conosce fondo.

Ultimo esempio di questa disastrosa tendenza: il recente aggiornamento cumulativo (il secondo del mese) distribuito per Windows nel corso di settembre. L’update aveva il compito (tra le altre cose) di correggere il problema dell’audio degradato nei giochi, l’obiettivo è stato raggiunto ma ora i proprietari di stampanti HP (o anche di altre marche) denunciano l’impossibilità di portare a termine lavori di stampasenza sperimentare errori e crash. Il consiglio di Microsoft per mitigare il nuovo bug? Riprovare a stampare finché non si ottiene l’agognato risultato finale su carta.