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Notebook con il Turbo: cinque modelli in prova

Davide Piumetti | 4 Febbraio 2011

La scelta giusta Un chip grafico discreto non serve a tutti gli utenti o su tutti i tipi di notebook. […]

La scelta giusta

Un chip grafico discreto non serve a tutti gli utenti o su tutti i tipi di notebook. Per il lavoro da ufficio, la navigazione sul Web e per guardare le foto delle vacanze va più che bene la soluzione integrata di Intel o di AMD, che tra l’altro consente di realizzare modelli più economici, più leggeri e con un’autonomia delle batterie più lunga.

Se invece si utilizzano spesso applicazioni per la creazione di contenuti multimediali o si è interessati ai videogiochi 3D, la situazione cambia. Senza voler scomodare i programmi di Cad, modellazione 3D e progettazione in genere, che spesso si rifiutano di partire se non trovano una Gpu di un certo livello, l’accelerazione del chip grafico inizia a essere sfruttata anche da applicativi rigorosamente 2D. Un esempio per tutti, le ultime versioni di Photoshop, il noto programma di fotoritocco di Adobe.

Il caso estremo è rappresentato dai notebook gaming, nati espressamente per l’utilizzo dei videogiochi 3D. In questo caso il chip grafico assume importanza primaria nell’archietettura globale del notebook ed è bene che sia il più potente possibile. Senza però dimenticare gli altri componenti, processore in primis, che continua ad avere la sua notevole importanza.

Sul mercato è possibile individuare diverse fasce di notebook, sempre con chip grafico discreto: quella entry level, che permette una buona accelerazione 3D con gli applicativi, ma non è adatta ai videogiochi; quella mainstream, che offre qualcosa in più e può essere indicata per i casual gamers, vale a dire chi occasionalmente utilizza dei giochi; infine la cosiddetta enthusiast, con modelli nati per offrire il massimo framerate possibile con i giochi di ultima generazione.

Un Radeon HD 5850 su modulo MXM

Per valutare l’efficacia di un portatile, in particolare appartenente alla terza categoria, è bene tenere presente quattro aspetti. Il primo, più ovvio, è il tipo di chip grafico, che deve essere recente e di fascia alta, ma altrettanto importante è la qualità  della memoria video. Molto spesso nella fascia mainstream viene utilizzata memoria di tipo Ddr3, economica ma anche molto lenta negli accessi, che limita fortemente le prestazioni 3D generali della Gpu in sé. Sparita da tempo sulle schede grafiche per Pc desktop, continua ad essere utilizzata sui notebook per questioni economiche. Per i giochi più pesanti è bene orientarsi su memoria di tipo Gddr5 o al limite su Gddr3, entrambe nate espressamente per la grafica. Solo con questi due tipi di Ram la Gpu riesce a lavorare in maniera efficace sulle complesse texture dei giochi moderni. Per quanto riguarda il taglio della memoria, 1 Gbyte è divenuto ormai lo standard nella fascia medio-alta.

Terzo elemento importante è il processore. Al momento i più efficaci sono gli Intel Core i7 di tipo quad core, disponibili in versioni standard o Extreme con frequenze di clock particolarmente alte. Come seconda scelta ci sono i Core i7 dual core e i Core i5, da scegliere tra i modelli più veloci.

Infine il display: è bene che sia ampio ma è meglio che non abbia una risoluzione troppo elevata. Giocare su uno schermo Full Hd da 1.920 x 1.080 punti, come quelli che vanno per la maggiore sui notebook da 17″ pollici, è improponibile. Il framerate cala in modo inesorabile; impostando una risoluzione più bassa si perde in qualità  visiva per via dell’interpolazione delle immagini, oppure si gioca in un rettangolo dello schermo. Per un notebook gaming da 15″ va bene una risoluzione di 1.366×768, in grado di mantenere una buona fluidità , oppure di 1.440×900 punti. Il fatto che il display sia lucido è spesso solo un fastidio a causa dei riflessi della luce ambiente, ma ormai la maggioranza dei monitor Lcd sono (purtroppo) di questo tipo.

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